6 Agosto 2023 Giampiero Neri Comment

Via da…Messina: Jake La Motta, Nikka Costa

Terza puntata della nuova rubrica, non più incentrata sui grandi personaggi del passato che avrebbero meritato una dedica toponomastica in città, ma sulla storia di tanti concittadini e concittadine che hanno raggiunto il successo internazionale all’estero, provenendo da famiglie emigrate dalla nostra terra

Via da… Messina. Stesso titolo, ma un approccio diverso, per raccontare la storia di tanti nostri concittadini e concittadine che hanno raggiunto il successo internazionale all’estero, provenendo da famiglie emigrate dalla nostra terra.

Grazie alla digitalizzazione degli archivi di immigrazione (primo fra tutti quello immenso di Ellis Island), alle analisi del DNA, ai sempre più diffusi siti che aiutano a condividere le parentele di celebrities e non, e addirittura ai siti che riportano i dati delle tombe, la ricostruzione degli alberi genealogici può diventare un’entusiasmante, quanto chirurgica, indagine.

Per queste persone, e le loro famiglie, “Via da… Messina” è stato l’inizio della loro storia.

Jake La Motta (1922-2017) nato come Giacomo, figlio di un messinese, Giuseppe La Motta, e di una triestina.
Come anche il fratello minore Giuseppe (Joey), nacque nel Bronx, dopo che i genitori erano emigrati a New York in cerca di fortuna.
Jake racconta la sua travagliata e spesso cupa esistenza in una commovente autobiografia. La sua infanzia violenta con il periodo del riformatorio, la fortuna e ascesa nel mondo del pugilato, il professionismo nei pesi medi, la rivalità con Sugar Ray Robinson – forse il più grande di tutti i tempi – che fu in assoluto il primo a battere, il titolo di campione del mondo nel 1949 e poi anche le sue sette mogli, la violenza domestica e i rapporti con la malavita italoamericana.
Dalla sua autobiografia nasce il film cult Toro Scatenato, di Martin Scorsese, con l’indimenticabile prova di Robert De Niro, che per questo ebbe l’Oscar per il miglior attore protagonista, e di Joe Pesci nei panni del fratello Joey.
Nikka Costa (all’anagrafe Domenica Costa) (1972), e tutta la sua famiglia paterna – il cognome del resto lascia non lascia dubbi – ha un’ascendenza tutta messinese.
La cantante pop e soul americana è figlia di Don (Domenico) Costa (1925-1983) e della cantante inglese Terry Ray. I nonni paterni erano entrambi messinesi, Gaetano “Guy” Costa (figlio di Giovanni Costa e Roa Gerbasi) e Nunziata “Nancy” Bisazza (figlia di Antonino Bisazza e Grazia Crescenti). Don Costa da ragazzino imparò a suonare la chitarra a Boston e, trasferitosi a New York con i fratelli, in cerca di fortuna musicale, iniziò a collaborare con Paul Anka e Frank Sinatra per gli arrangiamenti e la produzione di successi del calibro di Diana, You are my destiny (con Anka) e My Way e New York New York (con Sinatra). Sinatra sarà anche padrino di battesimo di Nikka Costa.
Nikka ebbe un successo travolgente già a nove anni, quando registrò la canzone (Out Here) On My Own, accompagnata dal papà alla chitarra, vero successo internazionale nella colonna sonora di Saranno Famosi. Nella sua lunga carriera, ancora in corso, ricordiamo anche un passaggio al Festival di Sanremo nel 1990 in un duetto con Amedeo Minghi nella versione inglese di Vattene amore.