23 Luglio 2023 Giampiero Neri Comment

Via da…Messina: Al Pacino, Kevin Schon, Daniel Ricciardo

Stesso titolo, ma una nuova rubrica, non più incentrata sui grandi personaggi del passato che avrebbero meritato una dedica toponomastica in città, ma sulla storia di tanti concittadini e concittadine che hanno raggiunto il successo internazionale all’estero, provenendo da famiglie emigrate dalla nostra terra

Una nuova rubrica, con lo stesso nome di quella precedente sui grandi personaggi del passato che avrebbero meritato una dedica toponomastica nella nostra città, ma con una diversa interpretazione del concetto di Via da… Messina. Stesso titolo, ma un approccio diverso, per raccontare la storia di tanti nostri concittadini e concittadine che hanno raggiunto il successo internazionale all’estero, provenendo da famiglie emigrate dalla nostra terra.

Grazie alla digitalizzazione degli archivi di immigrazione (primo fra tutti quello immenso di Ellis Island), alle analisi del DNA, ai sempre più diffusi siti che aiutano a condividere le parentele di celebrities e non, e addirittura ai siti che riportano i dati delle tombe, la ricostruzione degli alberi genealogici può diventare un’entusiasmante, quanto chirurgica, indagine.

Per queste persone, e le loro famiglie, “Via da… Messina” è stato l’inizio della loro storia.

Alfredo James Pacino (1940), più noto come Al Pacino, stella di prima magnitudine nel cielo di Hollywood, non ha certo bisogno di presentazioni. Su di lui si potrebbe scrivere un’intera enciclopedia del Cinema. Premio Oscar per Scent of woman, indimenticabile Michael Corleone nella trilogia del Padrino (di cui alcune celebri scene sono girate a Savoca nel messinese),Tony Montana in Scarface, il rapinatore Sonny in Quel pomeriggio di un giorno da cani e decine di altri successi cinematografici alle spalle. Non va certo dimenticata anche la carriera di primo piano nel mondo del teatro, con le sue interpretazioni shakespeariane e brechtiane.
L’ascendenza patrilineare di Al può essere tracciata fino al suo quinto bisnonno, Marco Pacino. I genitori di Al erano Salvatore Pacino e Rose Gerardi, entrambi siculo-americani. Il nonno paterno di Al era Alfio Pacino (figlio di Benedetto Pacino e Maria Teresa Drago). Alfio (che insieme a Cirino e Filadelfo sono i Santi Patroni) era di San Fratello. Anche la nonna paterna di Al, Giuseppa Latteri (figlia di Salvatore Latteri e Carmela Bosco) era sanfratellana. Il lato Gerardi della famiglia di Al viene invece dal palermitano.
Proseguiamo con un altro sanfratellano VIP: Kevin Schon (1958). Forse il suo nome e il suo viso vi diranno poco, ma provate a far ascoltare la sua voce a un bambino americano! La sua è una delle “comedy voices” più note nel mondo Disney. Tra le sue interpretazioni ricordiamo quella di Timon, il suricato che fa coppia con Pumbaa nelle serie animate del Re Leone, di Pongo, il dalmata della serie della Carica dei 101, e poi la voce prestata in film come Jumanji, L’incredibile Hulk e Stuart Little, nonché in numerosi videogames.
Come dicevamo, anche Kevin, come Al Pacino, ha origini sanfratellane. Infatti, se per parte di padre la sua ascendenza è tedesca, il ramo materno è tutto siciliano. In particolare, la nonna materna di Kevin si chiamava Louise Regalbuto, figlia dei sanfratellani Benedetto “Ben” Regalbuto (nome dedicato a San Benedetto da San Fratello, detto “il Moro”) e Marianna D’Angelo e nipote di Cirino “Primo” Regalbuto (come ricordavamo, San Cirino è compatrono di San Fratello con Alfio e Filadelfo) ed Eloisa Latteri (nonni paterni di Louise) e di Antonino D’Angelo e Maria Rosa Latteri (nonni materni). Il nonno materno di Kevin Schon, Carmelo Meli, aveva invece origini catanesi.
Daniel Ricciardo (1989), pilota australiano, con alle spalle 11 stagioni di Formula 1, 8 GP vinti, 32 podi e 3 Pole Position, ha avuto un ruolo di protagonista nella crescita esponenziale del Team Red Bull. Il padre Giuseppe “Joe” Ricciardo emigrò da Ficarra all’età di 7 anni. La madre Grazia “Grace” era figlia di emigranti reggini. Joe Ricciardo e il fratello Leo aprirono una ditta di movimento terra a Perth, e fecero rapidamente fortuna. Daniel, nel 2010, a soli 21 anni, sul circuito di Abu Dhabi, si tolse il lusso di polverizzare, da collaudatore, il tempo del pilota titolare, il detentore del titolo di campione del mondo Sebastian Vettel. Da allora la carriera di Ricciardo si proiettò verso le esperienze in Toro Rosso, Red Bull e poi Renault e McLaren, togliendosi parecchie soddisfazioni sportive.