PALERMO. Trauma cranico: questo è il primo risultato dall’autopsia sul corpo di Mauro Amendolia, ma per sapere se ci sia stato un malore all’origine dell’incidente bisognerà aspettare analisi più approfondite sul cuore e i risultati non saranno noti prima di 60 giorni.  Questo è il tempo richiesto dal medico legale del Policlinico di Palermo, Antonietta Argo per eseguire gli esami istologici sul tessuto del cuore e di altri organi del 53enne pilota messinese, morto venerdì scorso nella terza prova speciale della prima tappa del rally Targa Florio.

Sono invece ancora critiche le condizioni della figlia del pilota messinese, Gemma Amendolia, ricoverata al Civico di Palermo. La 27enne, laureata lo scorso marzo in Architettura è nel reparto di rianimazione in coma profondo a causa di un edema cerebrale.  

Per chiarire il quadro sarà necessario attendere gli esami istologici sui tessuti del cuore prelevati nel corso dell’autopsia. Nel corso dell’esame è emerso che il pilota ha subito un forte trauma cranico e il casco non è riuscito ad attutire il colpo.

  Sulla giovane in coma, i medici spiegano che “in queste ore è stata eseguita una risonanza magnetica nucleare che ha evidenziato zone di ischemia cerebrale. Si è proceduto a tracheotomia per supportare l’attività respiratoria. Stabili i parametri emodinamici. La prognosi è riservata”.

Tanti i messaggi di incoraggiamento su Facebook. Tutta la città tifa per Gemma: “Siamo tutti insieme a te”, scrive Martina. “Ritorna con il tuo splendido sorriso e il tuo coraggio, sei sempre la numero 1”, commenta, invece, Mario. Mentre Maria: “Cuore mio, siamo tutti con te”. 

 

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