TAORMINA. È arrivata la sentenza del Tar al quale aveva fatto ricorso la Agnus Dei dopo l’esito del bando di gara che aveva visto vincitrice la società catanese Videobank. Ed è un bel guaio per la Fondazione Taoarte, perché la sentenza ha tutta l’aria della scure sul festival: nessuna delle due società che si contendevano l’organizzazione della kermesse cinematografica ne è uscita in alcun modo vincitrice. Il Tar ha in sostanza dato ragione e torto ad entrambe.

Il Tribunale amministrativo ha infatti prima di tutto accolto il ricorso della Agnus Dei, di Tiziana Rocca, società che aveva organizzato le ultime edizioni ma che aveva perso la gara per quella di quest’anno. Secondo i giudici Videobank non poteva vincere il bando perché mancava uno dei requisiti essenziali e cioè il servizio dello stesso genere almeno biennale. D’altro canto però i giudici hanno ritenuto che Agnus Dei non abbia dimostrato di avere mandato le mail per la partecipazione al bando nei tempi stabiliti. Nodo, quest’ultimo, che ha spostato la querelle in procura, perché Videobank ha denunciato una presunta contraffazione delle mail con le quali Agnus Dei avrebbe in seguito dimostrato di avere inviato la partecipazione per tempo attribuendo il disguido al fatto che la posta di Taoarte fosse intasata.

Così non è andata per il Tar che ha emesso una sentenza in tempi brevi bocciando di fatto l’intera gara, la cui commissione era composta da Alessandro Rais, Francesco Cicero e Ninni Bruschetta. Una sentenza che di fatto mette in serio rischio l’edizione di quest’anno: “Lotteremo con le unghie e con i denti, faremo tutto quello che è in nostro potere per assicurare anche questa edizione”, rassicura Ninni Panzera, segretario generale di Taorte. Una corsa contro il tempo e contro i cavilli burocratici: “Sono tre i tasselli che dobbiamo affrontare, di carattere legale, di carattere tecnico-organizzativo e quello finanziario. Siamo già al lavoro per capire come fare”

 

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