MESSINA. Continua a far discutere l’affidamento dello stadio San Filippo, oggetto di una gara con scadenza al 30 settembre 2020 per la quale si è presentata solo l’Fc Messina, società sportiva dilettantistica. Dopo l’interrogazione di Alessandro Russo, che ha espresso le sue perplessità, chiedendo chiarimenti all’Amministrazione, a intervenire è adesso Salvatore Sorbello, che risponde a muso duro all’esponente del Pd.
Di seguito la sua nota, indirizzata a Russo e per conoscenza al sindaco Cateno De Luca:
“Premesso che non si possono fare interrogazioni in corso di svolgimento di un bando pubblico, credo in linea generale che il pd, per noti motivi, sia incompatibile anche solo a passare davanti allo Stadio San Filippo.
Ritengo tuttavia che certe manovre, effettuate per destabilizzare l’ambiente squadra alla vigilia di una partita importante, finiscano poi per turbare la partecipazione di una società ad una gara pubblica che è ancora in corso di svolgimento. Per carità, poi ciascuno si assumerà le proprie responsabilità, tenendo però sempre presente che la competenza per la correttezza procedurale di un bando non passa certo dal Consiglio Comunale ma da una commissione a tal fine nominata secondo legge, la quale ha già il dovere di rispettare e far rispettare ogni passaggio come da disciplinare allegato al bando. Non è che siamo noi consiglieri comunali vicini a quel presidente o vipresidente iscritto a quel partito piuttosto che all’altro, a dover dire alla commissione cosa deve fare e di cosa dovrebbe avere timore, né può essere competente l’amministrazione comunale intesa come organo politico.
C’è un dirigente che ha questo compito e che per ovvie ragioni non è stato nominato dalla politica per svolgere il suo lavoro.
Noi organo politico, eventualmente,  possiamo intevenire successivamente, quando si completerà l’iter procedurale che coincide con l’assegnazione o la bocciatura.  Un minuto dopo, possiamo di rilevare tutto ciò che vogliamo come qualunque altro cittadino. Saranno gli organi competenti eventualmente adìti a dover esprimere un giudizio positivo o negativo. In uno Stato di diritto funziona così, ma il pd, o parte di esso, questo ancora probabilmente non l’ha imparato. C’è sempre tempo”.
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