MESSINA. Si è svolta ieri, a Torre Faro, l’assemblea “Siamo tutti espropriandi”, promossa dal comitato Noponte Capo Peloro, alla quale secondo i promotori hanno partecipato più di 500 persone, “per parlare di come impedire la cantierizzazione della città e di come muoversi legalmente per fermare lo scempio del Ponte Sullo Stretto”.
“Mentre ingegneri, senatori, ministri e sedicenti esperti pro-ponte discutono fra di loro del destino della città senza fare sapere nulla agli abitanti dello Stretto – spiega una nota – centinaia e centinaia di residenti sotto esproprio e di cittadini stanchi di progetti campati per aria hanno oggi dimostrato con la loro presenza che la città non vuole questa ‘grande opera’, che la città vuole che si investa sulle autostrade, sulle ferrovie e sulla salvaguardia del paesaggio. Questa sala gremita è la risposta dal basso a tutti coloro che vogliono togliere a pescatori, contadini, commercianti il loro lavoro e di spostarli a proprio piacimento come se fossero pedine di una scacchiera. Il kit noponte è andato a ruba, centinaia di persone, venute anche dalla Calabria, si sono iscritte per essere aggiornate e poter partecipare alle future iniziative.
Grazie a tutti ed a tutte, la lotta continua, anche sul fronte legale, per impedire l’apertura dei cantieri”, conclude il
comunicato.
Un “no”, quello del popolo contrario all’opera, che verrà ribadito anche nel corso del tavolo tecnico di domani, convocato alle ore 15,30 presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.
“Lo scorso 28 febbraio, con comunicazione ufficiale, ‘Invece del ponte’ aveva chiesto al Sindaco di poter partecipare ai lavori del tavolo per contribuire alla discussione di un’opera la cui eventuale realizzazione avrebbe impatto devastante su aree pregiate (e protette) del territorio, sulla vivibilità della città e sulle sue stesse prospettive di futuro. La richiesta era stata avanzata nella consapevolezza che l’approvazione del progetto definitivo ponte intervenuta il 15 febbraio da parte del CdA della Società ‘Stretto di Messina SpA’, lungi dal determinare paventati ‘punti di non ritorno’ nella procedura, costituisce soltanto la formalizzazione di una proposta che ha dato avvio all’iter per l’effettiva valutazione del progetto o al suo diniego”, spiegano i membri del Comitato.
“Abbiamo lamentato più volte – proseguono – la mancata attivazione delle procedure di ‘dibattito pubblico’ necessarie per le grandi opere ai sensi della normativa europea e nazionale, imposta da un Decreto Legge che ha risuscitato scelte localizzative e progettuali maturate ormai più di venti anni fa, dimezzando anche in maniera ingiustificata e ingiustificabile i tempi concessi ai cittadini per muovere osservazioni e rilievi a un progetto di cui pure viene esplicitamente dichiarata la straordinaria complessità. Riteniamo dunque assolutamente necessario intervenire al Tavolo organizzato dal Sindaco di Messina, nell’interesse dei cittadini che vogliono essere difesi dall’impatto di un’opera che, come dallo stesso Sindaco ripetutamente affermato (sia alla Camera dei Deputati che in ripetuti interventi presso l’informazione locale e nazionale) è passata sulla testa delle comunità locali. Al Tavolo Tecnico, dunque, è necessario dare il più ampio spazio alle istanze, opinioni e valutazioni di tutti i cittadini, onde consentire la più seria, approfondita e rappresentativa valutazione dell’opera e supportare il Sindaco nella sua azione di difesa e tutela degli interessi della città presso la ‘Conferenza dei Servizi’. Non avendo ricevuto alcun diniego alla richiesta di partecipazione al Tavolo, il Comitato ha dunque annunciato questa mattina (ieri, ndr) con pec al Sindaco che parteciperà alla riunione”.
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