Di Andrea Denaro e Claudia Mangano

MESSINA. Sono passate ormai due settimane dell’inizio della scuola e i ragazzi di molti istituti messinesi si ritrovano ancora senza banchi. Alcune scuole hanno deciso di acquistarli con i fondi scolastici, altre stanno ancora aspettando e con delle turnazioni riescono a far seguire le lezioni agli studenti, se non sempre, almeno qualche volta di presenza, alternando le classi. Il tutto nonostante già a fine agosto ci sia stato un incontro tra il sindaco e il prefetto volto a sopperire la carenza di aule in tutti gli istituti (di ogni ordine e grado) della città, per poter ripartire in quasi assoluta sicurezza.

Ed è proprio su quest’ultima questione che si concentrano molti dei recenti interventi dell’assessore alla scuola Laura Tringali. Il più recente sotto un post del consigliere comunale Alessandro Russo, dove inizialmente afferma che “In 40 giorni, dal 28 agosto abbiamo: completato i lavori affidati alle ditte e consegnati alle scuole in tempo utile per l’apertura delle scuole, reperito i locali aggiuntivi”. Ma in realtà gli istituti, per quanto riguarda i banchi, stanno ancora aspettando, e si stanno arrangiando.

“Salve, mi scuso del disturbo, siccome sono uno studente dell’Istituto Antonello di Messina, chiedo a lei magari mi può aiutare e rispondere per quanto riguarda la chiusura delle scuole, se si sa qualche notizia per come dovremmo stare nelle classi senza banchi e quando il nostro sindaco farà in modo di adottare la DAD perché così in situazioni come queste non possiamo stare (mal di schiena, scrivere a terra, stare scomodi) … Sarebbe ora di fare qualcosa prima che peggiorino le cose…”. È il testo di un messaggio inviato da uno studente dell’Istituto alberghiero al consigliere comunale Salvatore Sorbello, che ha poi sentito telefonicamente il ragazzo per farsi confermare le dichiarazioni alla luce della presa di posizione a difesa della propria scuola della preside dell’Antonello, sempre Laura Tringali, (“Si rasserenino cattive anime e malelingue. All’ Antonello tutti hanno banchi e sedie e disinfettante e mascherine”, ha scritto in un post su Facebook). Qui il video della chiamata, che lo studente ha autorizzato a pubblicare.

La dirigente dell’Antonello, Laura Tringali, ha negato l’accaduto: secondo quanto afferma l’assessore alla Scuola “I ragazzi hanno i banchi e altri tavoli dei ristoranti didattici. Nelle classi in cui non ci sono monoposto ci sono dei tavoli rotondi che possono accogliere dai 4 ai 6 ragazzi.” ,ha affermato a Lettera Emme la dirigente interpellata sull’argomento, aggiungendo “Comunque la mia porta è sempre aperta per gli studenti e per qualsiasi problema. L’Antonello tra l’altro già dalla settimana prossima subirà una modifica all’orario, dal 12 ottobre infatti non ci saranno più gli orari scaglionati, com’è successo nelle prime due settimane di scuola e man mano si arriverà a 6 ore in presenza e due a distanza.

Ma la situazione è uguale anche in altre scuole, come ad esempio all’ IIS Verona Trento. “Tutte le aule sono senza banchi e questo per garantire la frequenza di più alunni mantenendo il distanziamento, cosa che con i banchi biposto non si poteva ottenere: sarebbero entrati meno studenti – spiega la professoressa Eliana Bottari, collaboratrice della Preside- Quindi abbiamo preso la decisione di aspettare i banchi monoposto. Cerchiamo di tenere il più possibile lezioni senza scrivere per evitare il disagio di non avere i banchi, utilizzando proiettori o schermi, mentre gli esercizi gli studenti li fanno a casa. Naturalmente qualche volta capita che debbano prendere appunti. Inoltre, stiamo aspettando altri spazi disponibili, perché sono molte le situazioni che dovrebbero cambiare. Tutti i lavori di rifacimento che avevano promesso ancora devono iniziare o non sono completi“. I ragazzi comunque accedono ai laboratori, dove ci sono i banchi, che vengono sanificati fra una classe e quella successiva e che sono stati privati della strumentazione per essere sfruttati, come anche la biblioteca.

Al La Farina invece a seguire le lezioni in presenza sono solo le prime classi, perché fino a quando non arriveranno i banchi non c’è la possibilità di accogliere tutti gli studenti. Il resto della scuola segue le lezioni in teledidattica. La presidenza, però, sull’argomento non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione: stessa cosa per il liceo artistico Basile, che è gestito dalla stessa preside Caterina Celesti.

Situazione migliore si presenta al Minutoli e al Quasimodo, dove gli studenti entrano da più portoni in base alle sezioni di edificio in cui devono andare, ma ad orari diversi. Infatti le lezioni si svolgono in due turni, mattina e pomeriggio. Come ha affermato anche il preside degli istituti Piero la Tona “Nei plessi ci sono 29 classi e ovviamente non possono entrare tutti, anche perchè ci sono classi di piccole dimensioni e non si potrebbero rispettare le giuste distanze tra i banchi, con i monoposto si potrebbe risolvere la situazione.” La scuola ha provveduto alla richiesta dei monoposto tradizionali (senza rotelle), necessari soprattutto per i laboratori. All’arrivo dei nuovi banchi il preside ha confermato il ritorno al solo orario mattutino, potendo distribuire in totale sicurezza gli alunni. La scuola è poi rifornita periodicamente da parte del Dipartimento di Protezione Civile, di mascherine e gel igienizzanti, per quanto riguarda i termometri invece, hanno dovuto provvedere da soli, utilizzando i fondi del Ministero. La Tona è anche preside dell’istituto Cuppari dove, invece, tutti gli studenti sono rientrati seguendo l’orario normale.

Il Maurolico è organizzato diversamente, infatti le prime e le quinte hanno fatto lezioni di presenza tutti i giorni, mentre le altre classi si alternano. Da qualche giorno sono arrivati 50 banchi monoposto, dei 100 totali acquistati dalla scuola, e sono riusciti a fare lezioni di presenza per tutte le altre classi con orario completo. Prima, alcune classi erano state anche divise in due aule differenti per consentire la didattica in presenza a tutti. “Con il liceo Galilei di Spadafora abbiamo invece grosse difficoltà a reperire le aule, quindi facciamo attività in presenza con le prime e didattica integrata per il resto delle classi. Aspettiamo inoltre altri mille banchi per entrambi i licei (500 e 500) che dovrebbero arrivare con i fondi nazionali”, ha sottolineato la preside Giovanna De Francesco.

Al Seguenza le classi sono divise in gruppi che a turno seguono le lezioni in presenza (es. una classe da 24 persone, una settimana otto alunni in classe e gli altri da casa, la settimana dopo altre otto persone e così via). In classe gli studenti sono divisi per ogni banco (anche se biposto), mantenendo le giuste distanze. Si entra con la mascherina ma una volta in classe non c’è bisogno di tenerla. È stata richiesta dalla scuola solo un’autocertificazione il primo giorno. “Il problema a carico del Seguenza è sempre stato la carenza di aule, ora amplificato dall’emergenza Covid -ha affermato la Preside Lilia Leonardi- Per sopperire abbiamo dovuto attivare necessariamente la didattica a distanza e i professori che sono in classe si avvalgono di iPad e lavorano contemporaneamente con gli studenti.”

“Per eliminare la teledidattica -ha continuato la preside- ci servirebbero altre 54 aule, in realtà 56, ma una l’ho ricavate da una palestra (la Città metropolitana ha fatto un lavoro di edilizia leggera) e una dall’aula Magna. Attualmente siamo in attesa di una ventina di aule presso le Ancelle Riparatrici, individuate dalla provincia, che non risolvono il problema completamente. Naturalmente, una volta risolto questo problema, servirebbero anche altri professori“.

Al Bisazza, invece, gli studenti sono riusciti a ripartire con la normale attività didattica: “in fretta e furia abbiamo acquistato poco più di 100 poltroncine con ribaltina – ha dichiarato il direttore dei servizi generali e amministrativi Stefano Vento– L’istituto pur disponendo di ampi spazi non aveva 700 banchi biposto da collocare. Così abbiamo fatto del nostro meglio e abbiamo ripristinato tutti i banchi che avevamo, anche conservati, più queste poltroncine.” L’istituto ha anche ricevuto una mail dal Ministero che affermava che “i banchi ci sarebbero stati consegnati entro il 18 settembre, ma questo non è avvenuto. Quindi i ragazzi fanno lezione regolarmente, chi nei banchi chi nelle poltroncine, ma tutti singolarmente”.

Organizzazione diversa all’Archimede, dove sono state apportate delle modifiche alla scansione dell’orario. Invece di 4 blocchi da un’ora e mezza, gli studenti del liceo sul viale Boccetta seguono 4 lezioni da 45 minuti così da permettere delle turnazioni e fare tutti le lezioni di presenza.

Gli alunni hanno a disposizione sia banchi singoli che doppi usati come singoli. “I banchi che erano stati preannunciati non sono arrivati -ha affermato Laura Cappuccio, dirigente del liceo- ci avevano detto a fine mese, poi il 2 ottobre ma ancora non sono arrivati. Avevamo già comprato 400 banchi singoli, 200 c’erano e ce ne devono arrivare altri 500 circa. Forse cominceremo da prima che arrivano i banchi ad andare a pieno regime, se riusciamo ad allestire gli spazi in maniera compatibile con i numeri degli alunni, adattando gli ambienti con tutte le risorse che abbiamo, compresi i banchi da disegno.”

 

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments