MESSINA. Ha raggiunto appena 116 sottoscrizioni la petizione popolare indetta a marzo da “Messina Bene Comune” per la tutela e salvaguardia di Palazzo Scardino di via Don Blasco. Detto anche della Famiglia “Rosa”, è un esempio notevole dell’architettura messinese dell’Ottocento, con pregevoli elementi decorativi in pietra. Resistito al terremoto del 1908, il palazzo sembra sia stato costruito sui ruderi di un fortino innalzato dai rivoluzionari messinesi nel 1848 per controllare il Bastione Don Blasco e la cortina esterna della Cittadella. 

Immerso come una cattedrale del deserto nel degrado di Maregrosso, costituisce un piccolo tassello della storia di Messina e risulta ancora in parte abitato da qualche famiglia nonostante le precarie condizioni strutturali. 

Proprio per tutelare il bene e salvarlo dall’abbandono e dal degrado in cui versa da anni, l’associazione di promozione sociale presieduta da Maurizio Rella si è fatta promotrice di una petizione per chiedere “alla Soprintendenza dei Beni culturali e all’Amministrazione Comunale di Messina, ognuno secondo le proprie competenze, di intervenire per sottrarre Palazzo Scardino , ponendo in essere da subito tutte le opere necessarie a scongiurare il pericolo di imminente crollo che si potrebbe verificare per le sempre più precarie condizioni statiche e di vetustà in cui si trova, ponendo rimedio alle prevedibili quanto gravi conseguenze in caso di crollo ai rischi per l’incolumità delle persone che lo abitano e/o frequentano occasionalmente, oltre al pericolo per i passanti, gli abitanti e i lavoratori in zone limitrofe”. 

Qui per sottoscrivere la petizione.

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