MESSINA. Non sembra arrendersi il Comune di Messina all’idea di lasciare andare al voto i cittadini per l’eventuale secessione di undici villaggi della zona Nord dal proprio territorio. L’amministrazione guidata dal sindaco Cateno De Luca, infatti, ha deciso di presentare ricorso al Tar di Palermo contro la decisione della Regione Siciliana di nominare un Commissario ad acta, che dovrebbe indire la data del Referendum di Montemare. Decisione presa dopo l’istanza presentata dal Comitato promotore Montemare Comune che, a seguito dei ritardi di indizione del primo cittadino, aveva chiesto il commissariamento di quest’ultimo per andare alle urne. Due giorni fa, la Giunta comunale ha deliberato di affidare l’incarico all’avvocato Arturo Merlo a spese di Palazzo Zanca e opporsi così alla Regione Siciliana.

Una vicenda che va avanti da oltre un decennio, inizialmente bloccata in sede regionale e il cui via libera si è avuto in coincidenza con l’elezione a sindaco di Messina di Cateno De Luca, e che negli ultimi anni si è caratterizzata da querelle fra l’Assessorato regionale alle Autonomie locali e il primo cittadino e fra il Comitato promotore Montamare Comune e lo stesso De Luca. Storia che sembrava vedere il suo finale proprio il 4 dicembre, quando la Regione Siciliana ha nominato Vincenzo Raitano come Commissario ad acta (qui il link). La Regione aveva già minacciato il sindaco oltre tre mesi fa, inviando all’indirizzo di Palazzo Zanca una diffida che lo avvertiva di stabilire una data per la consultazione referendaria entro trenta giorni dal ricevimento della mail, pena proprio il commissariamento (qui il link). Quindi, in realtà, la nomina di un Commissario è avvenuta anche in ritardo rispetto alle tempistiche previste dalla diffida.

Il sindaco, però, non si era fatto intimidire dalla minaccia, rispondendo ad ottobre che «eventuali provvedimenti sostitutivi saranno ritenuti illegittimi» e ponendo come ostacolo all’indizione del Referendum la proroga dello stato di emergenza (qui il link). Tutto in una nota ufficiale inviata all’Assessorato regionale alle Autonomie locali. Silenzio da parte della Regione Siciliana fino a due settimane, mentre al primo cittadino rispondeva subito dopo il Comitato promotore Montemare Comune, lanciando una querelle, sollecitando la Regione in favore del commissariamento e spiegando che la situazione è cambiata rispetto a prima, visto che si erano tenute regolarmente e senza problemi le elezioni amministrative in Sicilia e in tutta Italia (qui il link).

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