MESSINA. La zona sud, tutta, si interroga su cosa succederà all’apertura dei cantieri del ponte dopo il sopralluogo di stamattina da parte dei tecnici della Stretto di Messina nelle zone che dovrebbero essere oggetto di lavori ed espropri: la buona notizia, per gli abitanti di Contesse, è che in via Marco Polo la circolazione veicolare (già oggi in condizioni normali al limite del collasso) non dovrebbe essere interrotta dai lavori come sembrava fino a un mese fa: lo hanno spiegato i due ingegneri della Stretto Gioacchino Lucangeli e Daniele Scammacca, costretti ad una surreale mattina di sopralluoghi sul posto, iniziata nel retrobottega di una tappezzeria (che dovrebbe essere espropriata e abbattuta…) insieme a consiglieri comunali e del Secondo quartiere, continuata in un …tunnel sotto una costruzione al confine della zona di cantiere, e terminata sotto il sole dell’una di pomeriggio nella parte bassa e scoperta del torrente San Filippo.
Quello che accadrà è che i lavori della galleria sotterranea che sbucherà a valle della via Marco Polo per congiungersi alla linea ferroviaria, saranno divisi in due fasi: nella prima si lavorerà a una strada provvisoria parallela alla via, ricavata nei terreni che saranno oggetto di esproprio. Una volta terminata quella, sarà deviato sul breve arteria il traffico veicolare, permettendo di lavorare sulla via Marco Polo: entrambe le strade passeranno sopra il cielo della galleria, che scorrerà 15 metri sotto terra hanno spiegato i tecnici della Stretto di Messina.
Fin qui, sulla carta, le buone notizie. Le cattive sono che, nonostante gli accorgimenti, la viabilità della zona sud, che è già costipatissima, ne risentirà sicuramente, anche per la contemporanea presenza dei cantieri dell’alta capacità di Giampilieri ubicati a Contesse. Lucangeli ha assicurato, spiegando molto bene nel dettaglio, che i due cantieri, quelli di Rfi e quelli della Stretto di Messina, non potrebbero essere sovrapposti, proprio per questioni tecniche: quello della Stretto spa, cantiere operativo, prenderà il posto dei cantieri ferroviari, quindi non ci sarà sovrapposizione di traffico di mezzi pesanti, ma continuità, per tutto il tempo dei lavori, sì.
I tecnici della stretto, insieme alla commissione consiliare al ponte, si sono poi spostati a valle dello svincolo San Filippo, un’altra delle zone in cui è prevista una nuova viabilità parallela al torrente, che dovrebbe portare ai cantieri logistici: anche in quella zona, la situazione traffico è quasi drammatica, anche perché i mezzi pesanti dei cantieri del ponte, dovrebbero sommarsi a quelli di MessinaServizi, che ha un deposito nei dintorni che sfrutta la stessa strada, e quelli delle attività industriali che sono presenti nell’area.In tutto ciò c’è un convitato di pietra: Rfi, che dovrebbe costruire la nuova stazione, della quale la Stretto di Messina sembra però essere all’oscuro. Attualmente di concreto c’è l’impegno sottoscritto con l’accordo di programma, ma di progetti ancora non se ne sono visti. A qualche mese dall’apertura dei cantieri, secondo le previsioni del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.