MESSINA. Una volta che il ponte sullo Stretto entrerà in vigore, nel 2032 secondo le stime della Stretto di Messina Spa, quanto costerà in termini di pedaggio attraversare il braccio di mare tra Faro e Cannitello? Esattamente quanto costa adesso andare dalla rada san Francesco a Villa san Giovanni in nave. E’ quanto prevede l’analisi costi-benefici originariamente studiata dall’università Bocconi di Milano nel 2012 e aggiornata dalla stessa Stretto Spa nel 2023, nella nuova versione del progetto definitivo approvata dal comitato scientifico un mese fa.
“Per le classi di pedaggio dei veicoli stradali in transito sul Ponte, sulla base delle indicazioni provenienti dalle relazioni sugli scenari di traffico, si ipotizzano valori coincidenti con le classi tariffarie dei traghetti al 2023“, si legge nella relazione: una circostanza che, da sola, automaticamente azzererebbe la sostenibilità di fruizione del ponte in modalità traffico gommato da parte dei pendolari messinesi e calabresi, “anche se altri scenari tariffari possono essere ipotizzati”, mette le mani avanti la società.
Secondo la Stretto, però, col ponte non ci sarebbe più alternativa per muoversi non solo con auto, pullman e camion, ma persino a piedi: perchè in base a quanto prevede la stessa relazione, è prevista la cessazione di tutti i servizi passeggeri (e pure merci) via mare tra le due sponde siciliana e calabrese, facendo del ponte il monopolista dell’attraversamento dello Stretto di Messina. “Il sistema stabile di attraversamento dello Stretto sostituirà
completamente i circa 100.000 servizi annuali di traghettamento fra le due sponde”, ipotizza la relazione. Perchè?
Per quanto riguarda infatti gli aliscafi sulle rotte Messina – Villa San Giovanni e Messina – Reggio Calabria, attualmente sovvenzionati per continuità territoriale, la Stretto Spa prevede che non viaggeranno più perchè “a meno di nuove sovvenzioni pubbliche ad oggi non previste, non potranno coprire i costi di produzione del servizio con i ricavi ottenibili alle tariffe attuali; al contrario, aumentando le tariffe, eventuali operatori a mercato non potranno competere con il servizio ferroviario metropolitano sul Ponte, che offrirà livelli di servizio equivalenti o migliori (tempi di percorrenza, frequenze, capillarità delle stazioni) a tariffe convenzionate di trasporto locale pubblico”.
Stessa cosa per i traghetti per il trasporto di autovetture e autoveicoli a mercato libero: “domanda insufficiente a coprire i costi di produzione del servizio, tenendo conto che da valutazioni effettuate sulla base dei costi generalizzati di trasporto e delle disponibilità a pagare degli utenti la quota di mercato residua sarà marginale anche nel caso di politiche tariffarie aggressive da parte degli armatori“, dichiarano con una certa sicumera dalla Stretto Spa, che ovviamente non ha alcun potere di imporre uno stop a un’azienda privata.
Curiosamente, rimarranno invece i traghetti RFI, in disarmo da decenni: secondo la relazione, quelli per il trasporto di carri ferroviari “saranno utilizzati solo per situazioni emergenza, in caso di chiusura al traffico ferroviario del ponte”
Ad ogni modo, la Stretto di Messina ostenta ottimismo circa la competitività, se non dei costi, almeno dei tempi. la relazione parla, riguardo al traffico su gomma di “circa 10 minuti su strada tra lo svincolo di Santa Trada e lo svincolo di Giostra”, e “circa 15 minuti” per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, assicura la relazione.
A proposito dei pendolari, a piedi, nei progetti, la “Stazione Centrale” cessa praticamente di esistere…
e anche un treno costa, forse anche più di un aliscafo.
Dove si dovrebbe prendere questo treno, a Papardo, all’Annunziata a Gazzi?
Ma andiamo………..
Da monopolio a monopolio…
Cosa cambierà?
Ditemi se non è pura follia.
Solo per il disagio, i Messinesi e i Villesi, meritano avere la gratuità perpetua dell’attraversamento dello Stretto e l’esenzione di tributi e gabelle locali e nazionali per i prossimi cento anni. Cmq. ciò non basterebbe a soddisfare il danno subendo. Lasciate perdere che è meglio e andate a foraggiarvi da un’altra parte.
Il magna magna è aperto
Un progetto perfetto per isolare di più la Sicilia
Che presa in giro!!!! Fanno il ponte e dobbiamo pagare quanto paghiamo adesso!!! E toglieranno pure i traghetti che erano ottimi i pendolari e senza pagare grosse cifre. Senza parole…
Organizzeranno i cantieri, inizieranno i lavori fin dove interessa la truffa e ad un certo punto tutto sarà bloccato perché troveranno un sito archeologico … e la storia finisce qui… come tante altre opere incompiute.
Le ferrovie sul ponte sono pura fantascienza. Invece il ponte di per sé è una gran minchiata e non si farà mai
Non credo che il ponte durerà tutto questo tempo due anni dopo la costruzione, se ci riusciranno, il ponte crollerà perché non è sicuro.
La società’ stretto di Messina SPA,già’ sta facendo valutazioni quanto costerà il pedaggio, quando ancora non hanno nessun progetto , fattibile,.Il ponte detto piu’ volte e’ una struttura irrealizzabile sotto l’ aspetto tecnico strutturale.Il progetto su due piloni e’ irrealizzabile dovuto alla distanza , di circa tre km e 500 metri,.I carichi che dovrebbe sopportare il ponte non sarà’ in grado…
Mia nonna ha fatto un progetto infallibile. Stai tranquillo.
Solo che oggi sono garantiti migliaia di posti di lavoro nel traporto e nella cantieristica e saranno perse tante specializzazioni e professionalità ed in futuro ci sarà un telepass e gli utili andranno ad una Società gestita da operatori sparsi in mezzo mondo che della gente che lavora o lavorava non gliene frega nulla.
Ma sanno cosa stanno facendo, i specialisti lo sanno che la Sicilia si stacca ogni anno poco a poco, cosa faranno un ponte elastico o allungabile. Lo vorremmo capire
Quindi qualora volessi andare a Reggio Calabria per fare una passeggiata sul Lungomare oppure andare al museo o magari alla festa del patrono, dovrò utilizzare la macchina, pagare almeno 40 euro di pedaggio e cercare e pagare il parcheggio a Reggio Calabria. Effettivamente c’è un reale risparmio in termini economici. Quanto all’inquinamento ovviamente non interessa a nessuno.
Proprio dei gran vantaggi! Se già oggi ci si lamenta dei costi di attraversamento con le auto figuriamoci con il ponte. Come al solito cornuti e bastonati, non solo ci dobbiamo sopportare tutte le negatività del caso pure pagare un pedaggio… Aggravio su aggravio!
In altri Stati vi dono ponti che attraversano altri paesi, ma non risulta che pagano alcun pedaggio. Se si deve pagare a questo punto il ponte non serve. Con quel denaro facciamo restauri in entrambi le regioni di strade, di acquedotti ecc. Il ponte è l’ultimo del problemi.