MESSINA. «Esce nei cinema del Sudamerica “Peter el demonio”. Un bel regalo di Natale. Adesso Cruel Peter ha girato proprio tutto il mondo». A darne notizia, sui social, è il regista messinese Christian Bisceglia, autore (insieme ad Ascanio Malgarini) del lungometraggio horror ambientato in riva allo Stretto e acquistato in 60 paesi. Il film, che mostra una Messina inedita e “gotica”, era già sbarcato nei mesi scorsi in Russia, Cina e Usa.

 

Di seguito la sinossi del film: 

Messina, Sicilia, 1908. Peter ha tredici anni ed è l’unico erede di una ricchissima famiglia di commercianti inglesi, gli Hoffmann. Viziato e prepotente commette atroci crudeltà nei confronti degli animali, della servitù e dei bambini che frequentano la sua casa.  Nessuno ha il coraggio di ribellarsi alle sue cattiverie. Finché Alfredo, il figlio del giardiniere, decide che è venuto il momento di fargliela pagare. Lo cattura e lo nasconde in un luogo inaccessibile.  Centoundici anni dopo, l’archeologo inglese Norman Nash giunge a Messina, accompagnato dalla tredicenne figlia Liz, per valutare il restauro dello storico Cimitero Inglese sito all’interno del Cimitero Monumentale. Nel corso degli scavi, il ritrovamento di una lapide riguardante la scomparsa di Peter, avvenuta tre giorni prima del catastrofico sisma del 1908, lo mette sulle tracce di un antico mistero che sconvolgerà per sempre la vita della sua famiglia.

111 anni dopo la tragica calamità, la pellicola ricrea – strizzando l’occhio alle ambientazioni vittoriane – la stessa atmosfera che vivevano i viaggiatori europei che visitavano la città agli inizi del secolo scorso, ricca, esoterica, piena di luoghi nascosti e misteriosi. Il grande schermo aiuta a immaginare com’era Messina e, forse, come potrebbe essere. Il cimitero monumentale di Messina, uno dei più antichi di Europa, diventa – insieme con il Duomo e le ville di Cristo Re e Roberto – il set di un progetto immaginifico in cui prendono forma miti e leggende, esaltando il realismo e l’anima gotica del capoluogo peloritano. Un prodotto di respiro con un appeal davvero internazionale che, puntando su maestranze locali, racconta una Messina finora mai vista sul grande schermo.

«Vorrei fosse il primo passo per ripensare l’immaginario della Sicilia – dichiarava Christian Bisceglia – non solo una terra di mafia ma patria del mondo fantastico, nella speranza che l’intrattenimento cinematografico possa far fiorire un business capace di innescare circuiti virtuosi».

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