REGGIO CALABRIA. Assoluzione per l’associazione finalizzata allo spaccio e prescrizione per lo spaccio di droga. Si conclude con questa sentenza uno dei tronconi dell’operazione “Gramigna”, condotta dalla squadra mobile e dai carabinieri nel 2011 che aveva scoperto un vasto giro dello spaccio di droga.  Al vaglio della Corte d’Appello di Reggio Calabria il troncone relativo ai reati di droga. I giudici reggini, decidendo a seguito di un annullamento della Corte di Cassazione, hanno disposto l’assoluzione nei confronti di Carlo Pimpo, Luigi Ascione, Giuseppe Coletta, Angela Di Marzo, Antonino La Paglia, Antonella Mazzara, Andrea Lucania, Tommaso Vadalà e Vincenzo Santangelo. Sono stati assolti con la formula “perché il fatto non sussiste”.

La Corte d’Appello ha disposto anche la prescrizione per altri reati contestati a Pimpo, Coletta, Di Marzo, La Paglia, Mazzara, Lucania, Vadalà e Santangelo. Infine è stata rideterminata a 2 anni e seimila euro di multa la pena per Ascione. Dovevano rispondere di associazione finalizzata alla detenzione ed alla cessione di sostanze stupefacenti e di singoli episodi di cessione e detenzione di droga.

Il processo si è svolto a Reggio Calabria a seguito di un annullamento della Corte di Cassazione che nel 2015 aveva “azzerato” la sentenza della Corte d’Appello di Messina del 14 novembre 2013. La sentenza riguardava nove imputati che in primo grado, nel giudizio con rito abbreviato, ricevettero condanne poi ridotte in appello a pene che variavano dai 4 anni a 2 mesi fino ad 8 anni. Contro questa sentenza gli avvocati Salvatore Stroscio, Salvatore Silvestro, Giuseppe Donato e Domenico Andrè avevano presentato ricorso, accolto dalla Cassazione, che fece approdare il processo in Corte d’Appello a Reggio Calabria.

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