L’accusa chiede severe condanne per l’operazione “Refriger 2” su un vasto giro di droga a Mangialupi scoperto dalla squadra mobile. Il pubblici ministeri della Dda Maria Pellegrino e Fabrizio Monaco hanno chiesto condanne che oscillano da 14 ai 10 anni per i tre imputati, i quali  hanno chiesto il rito abbreviato nell’udienza preliminare presieduta dal gup Daniela Urbani. In particolare i pubblici ministeri hanno chiesto la condanna a 14 anni per Francesco Turiano, a 12 anni per Giovanni Panarello e 10 per Santo Corridore. La parola è poi passata alla difesa rappresentata dagli avvocati Salvatore Silvestro, Nino Cacia e Tino Celi. Il processo è stato poi rinviato per eventuali repliche e la camera di consiglio.

L’inchiesta è una costola dell’operazione “Refriger”, condotta nel 2013, che ha fatto luce sulla catena di sequestri di ingenti quantitativi di armi e droga eseguiti dalla Squadra mobile tra settembre 2012 e febbraio 2013. All’epoca, tra i destinatari del provvedimento cautelare ci fu anche Francesco Turiano, che già in precedenza, a giugno 2013, era stato arrestato, insieme ad un’altra persona, per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Poco tempo dopo il blitz antidroga: sospettando che Turiano continuasse nei traffici illeciti scoperti nell’operazione “Refriger”, gli investigatori della Squadra mobile decisero di mantenere accesi i riflettori su di lui. Furono avviate intercettazioni. In particolare fu piazzata una microspia in un’abitazione di Mangialupi in uso ad uno degli indagati e furono avviate altre attività tecniche per acquisire elementi utili riguardo al traffico di droga. In breve gli investigatori scoprirono che, nonostante fosse rinchiuso in carcere di Gazzi, Turiano  avrebbe continuato a inviare messaggi a chi stava fuori.

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