MESSINA. Si terrà domani mattina l’incontro fra il Rettore dell’Università di Messina Salvatore Cuzzocrea e le associazioni Liberazione Queer, Link e Udu, che chiedono degli interventi strutturali da parte dell’Ateneo dopo la denuncia di un caso di omofobia presentata da uno studente bisessuale di 24 anni.

«Ieri sera – spiega Davide – sono stato contattato dal Rettore, con cui ho avuto una proficua discussione. Quello che ho voluto sottolineare, anche non divulgando il nome del professore, come mi si è chiesto da più parti, è che la mia non è una battaglia personale contro il docente: non si tratta infatti di ridurre tutto in uno scontro fra individui come vorrebbe la società in cui viviamo, quanto di una sfida ad un sistema di oppressioni. Il professore non è la mela marcia ma il figlio sano dell’eteropatriarcato che attraversa tutte le nostre accademie e i nostri spazi pubblici. Pertanto ho chiesto che venissero ascoltate le associazioni Liberazione Queer+ Messina, Link Messina – Studenti Indipendenti e UDU Messina – Unione degli Universitari per parlare di proposte concrete, affinché questo spiacevole evento sia un’occasione per ripensare come stare in Università, per pensare ad osservatori e consultori che impediscano che vi siano i presupposti affinché le violenze di genere si riproducano. Il Rettore si è dimostrato molto disponibile e domani ci sarà l’incontro, da cui spero vivamente usciremo con delle promesse concrete. Come ho ribadito, questo per me è molto importante come parte di una comunità accademica più ampia e non ci fermeremo a Messina: nemmeno l’Università di Bologna in cui studio ha fatto abbastanza fra spazi transfemministi privi di spazi reali e scarsa attenzione alle tematiche di genere nella didattica. Messina ha l’occasione di mostrare all’intera comunità accademica italiana che si può fare di più, che il modello per una volta può essere la periferia di questo Paese. Rompiamo la narrazione che vuole i Sud del mondo come qualcosa da salvare, da trainare: sarebbe un segnale meraviglioso. Voglio crederci».
«Domani mattina – spiegano su Facebook le associazioni – incontreremo il rettore Salvatore Cuzzocrea per discutere del caso di discriminazione bifobica che come organizzazioni abbiamo denunciato in questi giorni. Ringraziamo nuovamente l’università per averci offerto uno spazio di confronto e di discussione, ma ora vogliamo delle azioni strutturali. Chiediamo una modifica del regolamento antidiscriminazione che metta anche i casi di omobitransofobia e degli interventi formativi a tutto il personale universitario e studenti, affinché attraverso l’educazione e la formazione si possa creare una didattica alternativa. Le università devono essere spazi sicuri che attraversiamo, spazi in cui non vi devono essere casi di violenza, spazi in cui ripensare il mondo in cui viviamo».
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