MESSINA. Annunciata nei giorni precedenti come il suo “Dpcm”, l’ordinanza emessa venerdì 23 ottobre dal sindaco Cateno De Luca prevedeva un “coprifuoco” nelle vie del centro dalla durata di… 28 ore e mezza. Il provvedimento, che sarebbe entrato in vigore sette giorni dopo (malgrado fossero già state preannunciate nuove disposizioni al livello regionale e nazionale che lo avrebbero reso vano, come di fatto è poi avvenuto), conteneva infatti un “refuso” sugli orari da rispettare, blindando di fatto il centro città dalla mezzanotte e mezza alle 5 del mattino del giorno successivo.

«Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, nei giorni di venerdì, sabato e domenica, nell’area cittadina compresa tra il Viale Boccetta ed il Viale Europa (…), dalle ore 00:30 alle ore 5:00 del giorno successivo – si legge infatti all’articolo 2 dell’ordinanza sindacale – sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze (…)».

Un errore, per il quale sarebbe stata necessaria una rettifica al documento, che non avrà comunque alcuna conseguenza, dato che a distanza di poche ore dalla pubblicazione dell’ordinanza, la stessa è stata “superata” dai provvedimenti adottati a livello regionale, che a loro volta sono resi inefficaci dal nuovo Dpcm del Governo.

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