MESSINA. Vedere la bici come uno strumento di comunicazione che da la possibilità di vivere le città in maniera differente ma anche utile a migliorare il benessere psicologico e fisico con un accento molto più rivolto verso la cura di se stessi e verso la collettività. Questo l’obiettivo di Bike Therapy, il progetto nato cinque anni fa e guidato da Elena Giardina, che vuole educare alla cultura della bicicletta per migliorare il benessere fisico e mentale.
“La filosofia- ha commentato Elena Giardina- è quella di cercare di contagiare più persone possibile a utilizzare la bicicletta, tenendo conto di questi aspetti, in modo tale che si inneschi un cambiamento virtuoso nel tempo, che sia sostenibile per gli obiettivi che dobbiamo avere nel vivere le città.”
Bike Therapy si basa su veri e proprio eventi-pedalate alla scoperta del territorio e del benessere.
E tante sono le persone che accettano la sfida buttandosi riscoprendo foreste, sentieri, a piedi e in bici, accompagnati anche da piccole lezioni di yoga, ma non solo.
“I tour in bicicletta che organizziamo -ha raccontato Elena Giardina- sono rivolti a tutti i target, sono giri utili a far conoscere la bellezza del territorio, abbiniamo poi yoga e pratiche di forest bathing, si fa un lavoro particolare sui partecipanti, per far apprezzare l’uso della bici e la bellezza del territorio, si tratta prima di tutto di esperienze.”
“Un’esperienza molto apprezzata è quella che facciamo sui colli San Rizzo, si tratta di terapie forestali, si svolge più a piedi che in bici ed è molto sensoriale.”
Gli eventi per la maggior parte delle volte sono gratuiti “Il mio fine -ha commentato Giardina- è fare appassionare le persone alla bicicletta e il risultato è sempre molto interesse.”
“La bicicletta è un mezzo aggregativo a basso impatto economico -continua- La mia filosofia di Bike Therapy è un’esaltazione di questo mezzo in tutte le sue sfaccettature, il mio invito è condividere con le altre associazioni e creare realtà che facciano partecipare le persone e che le facciano sentire sicure. L’obiettivo è anche provare ad andare in bici soli, diventare sempre più pratici e mantenere tutti gli accorgimenti.”
Bike Therapy infatti nasce a Messina, dove la cultura della bici non tenuta abbastanza in considerazione, per questo il progetto ha posto radici, insieme ad altre associazioni, anche per quanto riguarda i progetti di “sensibilizzazione”.
“Con Bike Therapy-ha raccontato Giardina- ho partecipato al tavolo del PUMS che si è svolto negli ultimi 4-6 mesi, per il comune di Messina (il comune organizza dei tavoli di scambio tra associazioni, stakeholder ecc). Insieme ad associazioni come la Uisp, Associazione Team Nibali, Legambiente Messina e WWF abbiamo stilato un documento, ho fatto partire tutto perchè credo nello spirito della rete, ho cercato, dopo le riunioni su zoom, di fare un lavoro parallelo e arrivare a qualcosa di concreto da poter presentare all’amministrazione.”
Ma non solo questo, insieme all Uisp e il Liceo Ainis, Elena Giardina ha fatto lezioni di educazione ambientale e di educazione sostenibile. “Propongo laboratori a scuola che possano essere interessanti sulla mobilità, su come si guida in modo sicuro, è un progetto rivolto ai giovani.”
“Nel discorso della mobilità sostenibile, se decidi di utilizzare la bici tutti i giorni, hai un risvolto a livello fisico e mentale e in più non produci impatto ambientale. Così riduco il mio impatto all’interno del territorio (non utilizzando l’auto) e questo è un benessere che si sposa nel collettivo.”