MESSINA. Ricorso inammissibile. Così la Corte di Cassazione ha risposto alla richiesta di revisione della sentenza di appello dell’ex rettore Franco Tomasello.

Condanna definitiva dunque a due anni e sei mesi, ma il neurochirurgo non dovrebbe scontare neanche un giorno. Potrebbe godere infatti dell’indulto del maggio 2006 perché i reati passati adesso in giudicato (cioè definitivamente accertati e non più appellabili) sono precedenti al provvedimento di condono.

Intanto, l’avvocato dell’ex rettore, Nino Favazzo, annuncia battaglia: “La pena può essere solo quella di due anni e sei mesi interamente condonati. Se non dovesse essere chiarito in sentenza questo punto, ci attiveremo o con incidente di esecuzione o con ricorso straordinario per cassazione per errore materiale”.

L’indulto non condona tuttavia le pene accessorie, che nel caso di Tomasello è l’interdizione dai pubblici uffici. Non potrà perciò più ricoprire incarichi pubblici. Il neurochirurgo che ha eseguito più di diecimila interventi è adesso in pensione. Il suo curriculum è lungo e prestigioso: è stato presidente della Società italiana di neurochirurgia, consulente del Ministero della Salute mentre nel 2013 è stato eletto a Seul, in Corea, vicepresidente della federazione mondiale delle società di neurochirurgia.

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