MESSINA. Acqua h24 (o quasi), questo è l’obiettivo dei lavori che inizieranno lunedì 18 marzo e che coinvolgeranno varie zone di Messina almeno fino all’inizio del 2026. I lavori finanziati dal Piano nazionale ripresa resilienza per una cifra che ammonta a 21 milioni di euro hanno l’obiettivo di ridurre le perdite d’acqua dei 150km di tubature cittadine almeno del 15% (dato soggetto a variazioni durante il corso dei lavori), passando così da una perdita del 53% a una del 35% in tutta la città. Per farlo, AMAM e Comune, oltre a fare i conti con lo stato di siccità del territorio attueranno una serie di azioni divise in tre macro categorie: recupero delle perdite, ricerca idrica e miglioramento della rete (già in atto col piano Marshall, che questo venerdì arriverà alla quarta e penultima manche).

Nella relazione generale al progetto definitivo si prevede di rifunzionalizzare la rete terziaria e gli strumenti di misura, perché “le perdite in rete (rapporto tra volume fatturato e volume immesso in rete) sono stimabili attorno al 47%, con una percentuale di perdite totali pari al 53%, di cui circa il 26,7 % relative a perdite reali e il resto a perdite apparenti (volumi non conturati)”. (qui l’approfondimento di LetteraEmme): in pratica, verranno sostituite le tubature che dai serbatoi cittadini arrivano nei condomini e nelle abitazioni (“Dai dati relativi agli interventi di riparazione raccolti dal gestore, la maggior parte delle perdite nelle reti idriche interne è concentrata nella distribuzione terziaria”, spiega la relazione).

Questi interventi da un lato permetteranno di “limitare fortemente le perdite fisiche”, dall’altro consentiranno un “riordino del catasto utenze con il rifacimento del parco contatori con smart meter di nuova generazione, portando ad un sostanziale annullamento dei prelievi abusivi ed all’individuazione e censimento delle utenze oggi a vario titolo non conturate (edifici pubblici, usi civici, ecc.), oltre alla possibilità di un monitoraggio in tempo reale delle portate distribuite”: un’esigenza che l’Amam ha manifestato durante una terrificante estate in cui per due mesi interi quartieri hanno avuto acqua poche ore al giorno, e altri non ne hanno avuta affatto per giorni e giorni.

I lavori in partenza dalla quarta settimana di marzo inizieranno con l’individuazione delle zone interessate per l’avvio ufficiale dei “micro cantieri”. Durante i due anni sarà possibile anche analizzare in tempo reale la condotta e quindi intervenire tempestivamente su possibili nuove (o più piccole) perdite. Tra le azioni che verranno messe in atto, poi, anche l’introduzione dei “contatori intelligenti”, strumenti digitali che permetteranno di tenere sotto controllo possibili perdite: «Tra i vantaggi principali- ha spiegato Loredana Bonasera, presidente di AMA-  il recupero dell’acqua e la manutenzione».

Ma non solo azioni sulla condotta. AMAM e comune stanno mettendo in campo un progetto che prevede anche la possibilità di nuove installazioni per il riutilizzo delle acque reflue e dei pozzi (privati e non).

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