MESSINA. Partirà oggi pomeriggio alle 18 da piazza Cairoli il corteo per dire No al ponte, che replica quello di giugno tenuto a Faro. In piazza associazioni, partiti, comitati e semplici cittadini senza tessere o bandiere, per dire no all’opera di attraversamento stabile dello Stretto. Al termine della manifestazione, che arriverà a piazza Municipio, si terrà un concerto, mentre è in corso di svolgimento il campeggio “no ponte”

Gli organizzatori hanno pubblicato un appello/manifesto sulle ragioni della manifestazione: “Nelle intenzioni di Matteo Salvini, Pietro Salini (AD di Webuild) e Pietro Ciucci (AD della riesumata s.p.a. Stretto di Messina), 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗲𝘀𝘁𝗮𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶 del ponte sulle due sponde dello Stretto di Messina. Secondo il triste cronoprogramma che stima i tempi del riavvio dell’iter di progettazione e costruzione dell’opera, a luglio 2024 dovrebbero essere messe in moto le ruspe. Si sarebbe quasi tentati di dirsi «Godiamocela, finché è possibile»…
…𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲 𝗡𝗢.Noi, le no ponte e i no ponte, i movimenti sociali e ambientalisti, siamo dell’idea che sia proprio questo il tempo di 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗲𝘃𝗮𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗦𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼: 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗰𝗶.
La manifestazione del 17 giugno a Torre faro ha dimostrato (anche se non ce n’era bisogno, per chi ha occhi per vedere scevri dalla propaganda) che la costruzione del ponte è tutt’altro che avvolta dal consenso.

Migliaia di persone provenienti dalle due sponde dello Stretto, ma anche da altrove, hanno deciso di 𝑠𝑎𝑐𝑟𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑟𝑒 – nel senso più alto e laico del termine, nel senso di 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑠𝑎𝑐𝑟𝑜 – il loro tempo e le loro energie per 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗳𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼.
Migliaia di persone sono accorse nel luogo-simbolo della devastazione, dove dovrebbe sorgere il pilone del ponte, e hanno lanciato una prima avvisaglia di resistenza a quello che i sostenitori dell’opera vorrebbero rappresentare come un obbligo (stante la conversione in legge del decreto ponte).

Quella manifestazione ha detto, al contrario, che 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗮 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮 𝗲̀ 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮 𝘀𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗯𝗶𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶: i siciliani e i calabresi hanno dato un segnale di chiara avversione all’inizio dei lavori. E non ci sorprende. Nella consapevolezza di gran parte della popolazione, infatti, si è consolidata l’opinione che a guadagnarci, in questa operazione, siano solo costruttori, progettisti e politici a favore.

A rimetterci, al contrario, sarebbero i cittadini, che 𝗽𝗮𝗴𝗵𝗲𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗱𝘂𝗲 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗲 𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲: la prima volta come abitanti, sottoposti a una quotidianità infernale in mezzo ai 𝗰𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗮 𝗧𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗳𝗮𝗿𝗼 𝗮 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗲 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲, dalla durata imprevedibile se la si commisura con i tempi di realizzazione delle opere pubbliche in Italia e se si tiene conto degli inevitabili imprevisti che implica ogni opera di tale portata; la seconda volta da contribuenti, che si vedrebbero 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗿𝘀𝗲 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲𝗿𝗼 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝗽𝗲𝗿𝗲 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 (messa in sicurezza idrogeologica e sismica, potenziamento del servizio sanitario, ammodernamento del sistema viario e dei trasporti nello Stretto, risorse per la scuola e per il welfare, sostegno alle piccole imprese locali, solo per dirne qualcuna).

Il ponte sullo Stretto, d’altronde, è espressione di un modello economico e politico che guarda agli ambienti solo come ‘spazio’ da occupare e da cui trarre profitto.Per questa ragione, mentre chiamiamo le comunità dello Stretto a partecipare alla difesa della vivibilità dei luoghi che abitano, facciamo appello ai movimenti in difesa dei territori, ai comitati di base contro le nocività, a chi si batte contro i processi di militarizzazione, ai movimenti ambientalisti e contro il cambiamento climatico: 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲, 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻𝗮 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲.

Per accogliere chi verrà da fuori città e per ritagliare un momento di riflessione e confronto collettivo, 𝗹’𝟭𝟭, 𝟭𝟮 𝗲 𝟭𝟯 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝗲̀ 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗼𝗿𝗴𝗮𝗻𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝗽𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗡𝗢 𝗽𝗼𝗻𝘁𝗲. Perché la lotta contro il ponte è rabbia contro la devastazione e lo sfruttamento del territorio, è ferma volontà di impedire la costruzione di un’opera inutile e dannosa, ma è anche amore, desiderio, immaginazione, creazione di qualcosa che non c’è e potrebbe essere…e allora 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗻𝗼𝗶, 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲, 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗶𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼: libero da imposizioni devastanti, libere e liberi di decidere sulle nostre vite, sui territori che abitiamo, sui mondi che sogniamo.

Il 𝟭𝟮 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟯 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟴:𝟬𝟬 𝗮 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗖𝗮𝗶𝗿𝗼𝗹𝗶 (ME), al 𝗖𝗢𝗥𝗧𝗘𝗢 𝗡𝗢 𝗣𝗢𝗡𝗧𝗘, mescoliamo ancora una volta i nostri desideri, facciamo ancora una volta sentire le nostre voci e tutta l’energia che opponiamo alla devastazione dei territori.

𝑵𝑶 𝑷𝑶𝑵𝑻𝑬 :::…
– 𝒊 𝒔𝒐𝒍𝒅𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒐𝒏𝒕𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒔𝒔𝒂 𝒊𝒏 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒊 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒊𝒕𝒐𝒓𝒊 –

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