MESSINA. Il referendum di Montemare si farà. O comunque molto probabilmente. Il sindaco Cateno De Luca ha indicato una data, il 13 dicembre, ma ancora non c’è l’ufficialità, ovvero il decreto che deve uscire sulla Gazzetta ufficiale. La notizia già circolava da fine agosto e si aspettava a breve un giorno fissato dal primo cittadino (qui il link all’articolo).

Sono passati quasi due anni da quando era cominciata la campagna elettorale del Comitato promotore per il Referendum di Montemare, poi annullata a causa di un decreto sospensivo della Regione dovuto ad un ricorso del sindaco Cateno De Luca (accettato dallo stesso assessore alle Autonomie locali che aveva indetto il Referendum, Bernadette Grasso), e dieci anni da quando un gruppo di cittadini hanno presentato alla regione un progetto per distaccare dodici villaggi della zona Nord che formavano le ex XII e XIII Circoscrizioni dal Comune di Messina (qui il link che racconta la storia). Si parla dei villaggi di CastaneaSaliceGessoSpartàSan SabaOrtoliuzzoAcqualadroneRodia e Masse (San Giorgio, San Nicola, Santa Lucia e San Giovani).

Come due anni fa sembra quasi fatta perché i messinesi vadano alle urne, ma tutto è ancora possibile: ai tempi il decreto sospensivo è arrivato circa 15 giorni prima del voto, con tanto di ufficialità sulla Gazzetta regionale, causando anche quello che ha spinto il Comitato a fare ricorso al Tar: un danno economico dovuto all’avvio della campagna di promozione per il “Sì” (qui in dettaglio).

Il primo cittadino, infatti, ha solo indicato una data a chi di competenza (l’ufficio elettorale del Comune), ma senza il decreto sulla Gazzetta ufficiale, che dovrà essere pubblicato almeno 30 giorni prima (quindi non dopo il 13 novembre), resta solo un’indicazione e niente di più.

Come si dovrà votare e chi è chiamato alle urne? Il referendum dovrebbe esteso a tutti i messinesi, in quanto, nel caso in cui alla porzione interessata fosse riconosciuto un interesse qualificato, saranno chiamati ad esprimersi “tutti cittadini elettori residenti nel comune“, si legge in una nota, rispettando le condizioni dell’art. 8 comma 3 della legge regionale n 30 del 2000 e successive modifiche, che prevede anche, al comma 7, la raccolta e la valutazione dei risultati distintamente, “con riguardo alla frazione di cui si chiede il distacco e con riguardo al restante ambito comunale”. La scheda di valutazione sarebbe di colore verde e proporrebbe il seguente quesito: “Volete che le frazioni corrispondenti al territorio dell’ex XII e XIII Quartiere del Comune di Messina siano elette in comune autonomo con la denominazione di Comune Autonomo Montemare?

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