Ennesima tragedia nelle acque del Mediterraneo, a bordo di un barcone partito il 30 agosto dalla Turchia e recuperato ad 80 miglia dalla Sicilia. Sei rifugiati siriani, fra cui due bambini di uno e due anni, un dodicenne e tre adulti, hanno perso la vita su un barcone, stremati presumibilmente dalla fame e dalla sete”. Lo afferma l’Unhcr, sottolineando come l’Agenzia Onu per i rifugiati stia assistendo i 26 sopravvissuti poi sbarcati a Pozzallo, molti dei quali presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni.

“È inaccettabile. Rafforzare il soccorso in mare è l’unico modo per evitare queste tragedie”, commenta Chiara Cardoletti, rappresentante per l’Italia dell’Unhcr. Le vittime e i sopravvissuti, spiega l’Agenzia, si trovavano su un barcone alla deriva da diversi giorni nel Mediterraneo centrale, prima che a soccorrerli arrivasse una nave della Guardia Costiera italiana.

A commentare la tragedia anche il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, che parla di un’impressionante lo stato di disidratazione e debolezza di tutti i migranti, che faticavano a mantenere la posizione eretta: “Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche un’eccessiva desquamazione cutanea da probabile esposizione al vento, al sole e al mare. Una migrante è stata trasportata in ospedale, tutti gli altri sono stati immediatamente rifocillati ed idratati a Pozzallo. L’immagine terribile era paragonabile a quella dei sopravvissuti nei lager nazisti. Un orrore senza fine, inaccettabile assistere a questa terribile disumanità”.

Foto da ansa Sicilia

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