MESSINA. “Messina è stato un esempio per tutta la Sicilia, in trenta mesi siamo diventati la prima città metropolitana ad introdurre il porta a porta integrato in tutta la città e a raggiungere il 56% di raccolta differenziata. Ora puntiamo al 65 %. Noi abbiamo fatto tutto da soli e non abbiamo avuto nessun supporto dal governo regionale”. Lo ha detto Mariagrazia Interdonato, presidente di Messinaservizi Bene Comune spa, partecipando al 5° Ecoforum regionale su rifiuti ed economia circolare, organizzato da Legambiente Sicilia a Palermo.

“Per raggiungere questi ottimi risultati è servito tanto lavoro e programmazione. La ricetta del nostro successo – ha affermato ancora Interdonato all’Ecoforum – è stata quella di organizzare bene il servizio in città, suddividendola prima in tre aree e poi 12 microzone. Ognuna di queste zone sono omogenee e, come se fossero dei piccoli comuni, hanno un team dedicato di operatori che utilizzano ogni tipo di mezzi per svolgere i tutti i servizi, dallo spazzamento, alla raccolta porta a porta, alla bonifica delle discariche abusive, alla pulizia dei mercati. Ogni team ha un coordinatore e degli obiettivi da raggiungere. Abbiamo fatto scelte decisive come quelle di affidarci ad un Full service per avere un beneficio in termini economici e di tempo sul reperimento dei mezzi necessari per avviare il servizio. Abbiamo consegnato ad ogni cittadino kit e calendari e avviato campagne informative su come differenziare”.

“Gestiamo l’impianto di selezione di Pace – ha sottolineato Interdonato – per il quale abbiamo ottenuto importanti finanziamenti del PNRR, e proprio sugli impianti – ha continuato la presidente – la Srr città metropolitana Messina ha ottenuto sempre attraverso il PNRR altri due importanti finanziamenti, l’impianto di compostaggio di Mili e quello per il riciclo di pannolini e pannoloni. Se non avessimo attivato la differenziata, con l’aumento del prezzo di conferimento dell’indifferenziato alla discarica di Lentini che, ormai sta per sfiorare i 400 euro a tonnellata, Messina oggi avrebbe avuto un costo di 38 milioni di euro per la frazione indifferenziata, rispetto ai 5 milioni che avremmo sostenuto senza l’aumento di tali costi. Noi ci siamo salvati da un salasso, non si può dire lo stesso delle altre città metropolitane. Stiamo infine attivando una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini per migliorare la qualità della raccolta, in particolare il conferimento nella frazione indifferenziata”.

“Sono quindi orgogliosa – ha concluso Interdonato – di rappresentare la mia città che ha dimostrato e continua a farlo in continuità con il Sindaco Basile, che tutto può cambiare basta volerlo, anche in una Regione dove qualcuno dice ancora che la raccolta differenziata non si può fare”.

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