MESSINA. Titolo: “Messina, come si affossa una giunta”, occhiello “La città muore a fuoco lento: da cinque mesi i Revisori dei Conti bloccano l’approvazione del bilancio provvisionale”. All’interno, un paio di righe che recitano “una città con una grande storia alle spalle che sta morendo a fuoco lento per via del Presidente del Collegio dei Revisori Conti, dottore Dario Zaccone, che da cinque mesi blocca la giunta Accorinti, impedendogli di approvare il bilancio previsionale 2015”. Testata il Manifesto, firma Tonino Perna, all’epoca assessore alla Cultura del comune di Messina, destinatario Dario Zaccone, ex presidente del collegio dei revisori dei conti. Era il 13 maggio di due anni fa.

Perchè l’ex assessore chiamava in causa, due anni fa, l’ex revisore dei conti? Lo raccontava, nel pezzo, lo stesso Perna. “Dal 9 dicembre ad oggi la giunta Accorinti ha approvato sette, dicasi 7 volte, il bilancio previsionale 2015 e regolarmente Zaccone ha espresso parere negativo”.

Oggi, sulla stessa testata appare la rettifica. “E’ opportuno precisare, malgrado il tempo trascorso, che il bilancio di previsione per l’anno 2015 ricevette un solo parere formale negativo (e non sette, come fu ivi scritto), in data 7 maggio 2016, dal Collegio dei Revisori, presieduto dal dott. Dario Zaccone, essendo le precedenti versioni del bilancio state modificate in autotutela dalla giunta”, a firma di Perna e della redazione del Manifesto (l’ex assessore è un collaboratore piuttosto assiduo della testata). “Il dott. Zaccone non assunse un atteggiamento prevenuto nei confronti della giunta comunale, anzi il suo operato, durante la sua attività di Presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Messina, è stato improntato alla massima correttezza, e non è stato condizionato da alcuno, essendo le valutazioni dallo stesso formulate di natura esclusivamente tecnica”, continua la rettifica.

La querelle aveva portato Dario Zaccone a sporgere querela contro Perna, anche a causa del suo accostamento alla vicenda in qualità “di commercialista e consulente di alcune imprese che fanno capo all’impero di Francantonio Genovese, uno degli uomini più ricchi della Sicilia”, del quale Perna ricordava le vicissitudini giudiziarie ed il passaggio dal Pd a Forza Italia, imputando a questo il cambio di atteggiamento dell’ex revisore dei conti: “Da quel momento, Zaccone che negli anni precedenti aveva dimostrato di svolgere tranquillamente il suo mestiere, cambia registro e adotta una strategia di logoramento della giunta Accorinti”, scriveva Perna, che, nella rettifica, attribuisce le sue parole sulle sette bocciature del previsionale ad una notizia “la cui fonte di informazione era stata un assessore comunale successivamente dimessosi”, senza specificare chi.

Dopo la rettifica, Zaccone ha deciso di rimettere la querela in prossimità dell’udienza dell’11 maggio.

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