MESSINA. Magari poco, ma la mensa scolastica, pronta a ripartire dopo due anni di stop, la pagheranno tutti. E’ la decisione dell’amministrazione guidata da Cateno De Luca, che in giunta presenta una delibera, proposta dall’assessore alla Pubblica istruzione Roberto Trimarchi, dall’oggetto “quote di compartecipazione a carico dell’utenza fruitrice del servizio di refezione scolastica” che  introduce il pagamento del servizio anche per le famiglie a reddito zero, per le quali il singolo pasto costerà cinquanta centesimi.

La gara era stata aggiudicata ad aprile 2018 (e fino al 2020) dalla precedente amministrazione, alla ditta “La Cascina global service”, e prevedeva casi di esenzione totale. L’attuale amministrazione, invece, ha proceduto alla rideterminazione delle quote di compartecipazione a carico dell’utenza, “abolendo l’esenzione totale per tale servizio”, che da legge va coperto per il 36% dai fruitori, cioè le famiglie degli alunni. Perchè, secondo la delibera, “la fascia esente rappresenta il 50% di tutta l’utenza”. Quindi, secondo quanto si legge nel deliberato “in via presuntiva e salvo ulteriore verifica da effettuarsi nel corso dell’anno”, metà dei fruitori del servizio di refezione non pagava.

La nuova rideterminazione prevede cinque fasce: da reddito Isee zero a duemila euro, il costo per singolo pasto sarà di 50 centesimi. Un euro e cinquanta per le fasce da duemila a 9000 euro, 2,50 euro per le fasce da novemila a 15mila euro, tre euro da 15mila a ventimila euro di reddito, 3,50 euro per chi possiede un reddito Isee da 20mila euro in sù.

Il servizio di refezione scolastica a Messina si era interrotto nel maggio del 2016 e dal 2013 aveva registrato  sei sospensioni.

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