MESSINA. La decisione tra tre giorni, lunedi 27: si saprà se il consiglio comunale voterà la piattaforma “Cambio di passo” proposta dal sindaco Cateno De Luca, o se deciderà di bocciarla, costringendo De Luca a tenere fede alla sua decisione di dimettersi (a marzo) e andare ad elezioni a maggio. Ma quanto costerebbe una tornata di amministrative a Messina.?Molto.

A giugno 2018, votare per scegliere il nuovo sindaco, per eleggere i trentadue consiglieri comunali e per rinnovare i consigli delle sei circoscrizioni è costato un milione e 200mila euro. Numeri che si ricavano dall’impegno finanziario che a ottobre del 2017 il consiglio comunale ha inserito nel bilancio comunale: tre capitoli di spesa per le amministrative, suddivisi in 650mila euro, 550mila euro e un terzo capitolo da cinquantamila.

Per cosa servono? Solo per il personale (straordinario, ritenute Irpef e oneri riflessi) la spesa è stata di mezzo milione di euro,: a questi vanno aggiunti altri 650mila euro per altre spese: 545mila euro per il pagamento delle competenze ai componenti di seggio, cinquantamila per la stampa di manifesti, altri quindicimila euro di spese postali per spedizione di cartoline avviso, 25mila euro per il facchinaggio, e infine quindicimila euro per “altri servizi e imprevisti”.

Cifre altissime, specie in relazione al fatto che sono costate quasi dieci volte in più di quanto non siano costate le regionali di novembre 2017, in cui il conteggio della cifra si era fermato a 170mila euro.

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