MESSINA. L’Autorità portuale dello Stretto sta bene economicamente, dice la Corte dei conti, così tanto che può vantare avanzi di bilancio da milioni di euro e una giacenza di cassa che va oltre i 150 milioni. Un bel gruzzoletto che l’Ente ha deciso di investire in un Piano triennale di opere da ben 310 milioni di euro tra il 2019 e il 2022, aumentando di circa 2 milioni l’importo che aveva previsto per il triennio 2018 – 2021. Di questo, però, alcuni lavori sono slittati a causa di alcuni ritardi e sono stati riproposti tra il 2019 e il 2022.
Fra i lavori slittati, che quindi non sono mai iniziati, c’è la realizzazione del nuovo terminal crociere al Porto di Messina, un intervento da 6,7 milioni di euro che fino a maggio 2020 vedeva la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori ancora in corso. Mezzo passo più avanti, invece, erano i lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione degli uffici e del padiglione di ingresso della Fiera, che vedevano l’appalto in fase di contrattazione e che vedono un impegno di spesa di 14 milioni.
Ancora, ci sono i lavori per l’ampliamento del terminal logistico del Molo Norimberga, per cui sono stati previsti oltre 19 milioni di euro e per cui, sempre a maggio 2020, era in corso la procedura di adeguamento tecnico funzionale. E nello stesso stato di avanzamento si trovavano anche gli interventi di adeguamento ed ampliamento delle banchine Marconi, Peloro e Rizzo nel Porto di Messina, per un impegno di spesa di 23 milioni tondi.
Più complesso, invece, l’avanzamento delle opere al Porto di Tremestieri: da marzo 2018 sono in corso i lavori di costruzione della piattaforma logistica con annesso scalo portuale che nel bilancio del 2018 prevedevano una spesa di 74 milioni e mezzo di euro (non è presente una percentuale di avanzamento dei lavori). Nel bilancio 2019 non è previsto questo capitolo di spesa specifico, ma ne sono previsti tre in tutto che riguardano la zona di Tremestieri: 8 milioni e qualcosa per la piattaforma logistica di Tremestieri con annesso scalo portuale (che dovrebbe essere lo stesso intervento previsto nel 2018, i fondi previsti nel 2019 sono quelli impiegati dall’Autorità perché il resto è stato finanziato dal Ministero); 40 milioni per la riqualificazione delle aree sottoutilizzate e la realizzazione di un sistema di mobilità integrato tra Zona Falcata e Tremestieri, quella che dovrebbe chiamarsi “Via Marina” – lotto Contesse/Porto Tremestieri, ovvero la via Don Blasco (prevista anche nel 2018 ma con una spesa prevista molto inferiore: 27 milioni di euro); e 81 milioni per la realizzazione di una piastra logistico distributiva nell’area S. Filippo – Tremestieri, che dovrebbe servire da supporto al porto con aree per depositi, magazzini e parcheggi. Tirando le somme, in questo modo l’importo complessivo che si prevede di impiegare a Tremestieri passerà da circa 100 milioni di euro a più o meno 130 milioni.
Fra i nuovi capitoli di spesa, invece, c’è un progetto integrato che prevede la ristrutturazione e la riqualificazione urbana dell’area Stazione Marittima – S. Cecilia e la realizzazione di un parco urbano alla Stazione Marittima, da quasi 20 milioni di euro; e la costruzione di un pontile commerciale a Giammoro, nelle aree di Pace del Mela, da quasi 25 milioni di euro.
Quest’ultimo è l’unico progetto previsto a Milazzo nel nuovo piano triennale e fa parte anche dei quattro inseriti nella programmazione del 2018. I lavori sono già iniziati però e fino a maggio 2020 erano al 20%. Di quelle quattro opere previste a Milazzo, una è stata anche terminata e adesso si trova in fase di collaudo: la nuova perimetrazione dell’ambito portuale di Milazzo e la creazione di nuovi varchi e percorsi sia carrabili che pedonali, compresa la realizzazione di un nuovo edificio di controllo accessi e la riqualificazione della zona Buccari di Milazzo con la realizzazione di una nuova piazzetta, di stalli auto e bus (poco più di 3 milioni e mezzo di euro).
Gli altri interventi a Milazzo, con stato di avanzamento aggiornato sempre a maggio 2020, invece, sono: i lavori di completamento delle banchine e dei pontili interni al bacino portuale e l’escavazione fondali operativi (completamento al 70% per un importo totale di poco più di 11 milioni e mezzo di euro); e le operazioni di dragaggio (10% di completamento per quasi 6 milioni di euro).
A Messina l’unico intervento di cui sembra siano partiti i lavori previsto nel piano triennale 2018 -2021 (oltre a quelli al Porto di Tremestieri dove però non si conosce la percentuale di completamento) è quello di restauro del portale, del padiglione centrale e del padiglione mostre di arte e turismo in Fiera, per cui sono stati previsti quasi 7 milioni di euro e che fino a maggio vantava uno stato di avanzamento del 41%.
Nel nuovo piano triennale, invece, non figurano da nessuna parte i lavori per la rettifica della banchina I Settembre, per cui erano stati previsti poco più di 8 milioni di euro ma che fino a maggio 2020 erano fermi alla fase di progettazione.