MESSINA. Non c’è pace per la via Sant’Agostino: sopra piazza Antonello, dove nel 2017 e nel 2018 l’asfalto era ceduto, si è formata una voragine. L’area è stata messa in sicurezza e chiusa all’incrocio con la via XXIV Maggio, creando qualche difficoltà alla circolazione.

Cosa era successo gli anni passati? A metà maggio del 2017, un pomeriggio si apre una voragine, al di sotto della quale si trova il nulla per circa una trentina di metri quadrati di superficie e quattro di profondità: a tenere ancora in piedi la strada era solo la soletta e l’asfalto posato sopra. Otto mesi dopo, nello stesso punto, nonostante i lavori, la buca si è riaperta: a maggio nella carreggiata monte/mare, due giorni fa in quella inversa, mare/monte. E quindi è stato necessario chiudere di nuovo la via sant’Agostino, far accedere i mezzi pesanti per scavare sotto il suolo stradale, e aprire cinquanta metri quadrati di strada per riuscire a capire come mai, nonostante i lavori già effettuati, la terra sotto la strada continui a “scavarsi”. In pratica, i costi per un intervento uguale saranno raddoppiati.

In pratica, lʼacqua “scava” il materiale terreo sotto il manto stradale, e lo rende “cavo”. Con solo una sottile soletta di cemento e asfalto, e quando va bene una rete metallica, che le strade si aprano è solo questione di tempo, e di peso dei veicoli che ci passano sopra. Il termine tecnico è “sifonamento”: lo svuotamento del sottosuolo a causa dellʼerosione dovuta a perdite nelle condutture, o a canali di scolo che non funzionano o ancora, in genere, al passaggio veloce di acque che letteralmente divorano porzioni di suolo sotto le strade. Quando accade, si formano vere e proprie voragini.

Non è la prima volta che la via sant’Agostino è flagellata da problemi simili. Ma non è la sola. Di buche dovute agli stessi problemi negli anni se ne sono aperte molte.

Subscribe
Notify of
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments