MESSINA. Nel 2022, la città dello Stretto è la prima città per percentuale di disoccupati tra le grandi città italiane. Con il 34,9% di tasso di disoccupazione, Messina supera Napoli (28,6%), Catania (26,6%) e Palermo (20,6%).  A dichiararlo è l’ufficio statistico del Comune di Messina che negli scorsi giorni ha rilasciato “Messina in Cifre 2022”, il report nel quale vengono presentati i numeri che descrivono l’andamento della popolazione, dell’economia e dei servizi nella città. Nonostante il mesto primato, il mercato del lavoro in riva allo Stretto ha visto un miglioramento: il numero dei disoccupati è diminuito del -11,8% rispetto l’anno precedente. Dalle 34mila unità del 2021 si è passata alle 30mila del 2022.  Un ulteriore incremento viene segnalato anche sui numeri degli occupati: dalle 51mila unità del 2021 si è passati alle 56mila del 2022, registrando un  +9,8% a livello tendenziale. «Il Comune registra -dichiara la pubblicazione- la seconda miglior performance tra i grandi comuni, dopo Venezia (+16,3%)».

Se da un lato vengono esaltati i risultati di miglioramento rispetto l’anno precedente, Palazzo Zanca presenta un ulteriore confronto con le altre città: quello del tasso di occupazione 2022, ossia del rapporto tra lavoratori e la popolazione. A differenza della classifica sulla disoccupazione, la lista delle città subisce una vera propria inversione: ultima Messina con il 39,2% della propria forza lavoro con un’occupazione, penultima Napoli con il 39,4% degli occupati, Catania raggiunge quota 41% e Palermo il 43,3%. Prima tra le grandi città per tasso di occupazione è Bologna con il 73% della popolazione che lavora, seconda Milano con il 72,4% e terza Firenze con il 71,9%. 54mila messinesi, invece, non cercano lavoro e sono definiti come inattivi.  

Ma com’è cambiata la situazione nel corso degli otto anni presi in considerazione? Si può dire che non è per nulla rosea. Nel 2014, anno in cui inizia la serie storica presentata da Palazzo Zanca, la popolazione occupata a Messina era di 67mila persone, i disoccupati erano  29mila e la popolazione inattiva era di 64mila persone. Tenendo conto della variazione della popolazione che ha portato la città dai 240mila abitanti ai quasi 224mila registrati nel 2022, il tasso di disoccupazione è aumentato di quasi 4,9 punti percentuali (dal 30% al 34.9%), mentre il tasso di occupazione è diminuito di 2,9 punti percentuali (dal 41.2% al 39.2%). L’anno in cui si è avuto il crollo del numero dei lavoratori è stato tra il 2018 e il 2019: dai 58mila occupati dell’anno precedente si è passati ai 52mila. Segnando, quindi, un -2,6% del rapporto tra occupati e popolazione. Bisogna affermare anche che nel 2019 sono state varate a livello nazionale una serie di misure che hanno facilitato l’uscita del mondo del lavoro di molti individui: la prima tra tante la rinomata legge “Quota 100” che ha previsto il pensionamento anticipato per chi aveva raggiunto almeno sessantadue anni di età e trentotto anni anzianità contributiva. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, il picco coincide sempre nel periodo tra il 2018 e il 2019, quando si è passati dal 34,4% al 39,8%.

E in provincia? Ancora peggio, se possibile. I dati li ha forniti il direttore provinciale dell’Inps di Messina, Gaetano Minutoli, durante la presentazione del rendiconto sociale provinciale 2022. Il tasso di occupazione della provincia di Messina è circa la metà di quello nazionale, e la percentuale scende ancora se si considera la condizione occupazionale femminile, la maggior parte part time. Inoltre il 56% dei nuovi rapporti di lavoro a Messina è a tempo determinato, e i contratti stagionali hanno superato quelli stabili. A fronte di un tasso di disoccupazione medio italiano dell’8,1% e siciliano del 16,6, in provincia di Messina la percentuale sale al 21,2, con le donne generalmente molto indietro rispetto agli uomini.

Subscribe
Notify of
guest

1 Comment
meno recente
più recente più votato
Inline Feedbacks
View all comments
Lillo
Lillo
10 Febbraio 2024 13:33

Bello quel lampione monco in primo piano, quando verrà aggiustato?