PALERMO. La reazione non è tardata ad arrivare. Qualche ora dopo l’ok dell’Ars alla proposta della Commissione Antimafia e l’approvazione della legge che impone ai politici siciliani di rendere pubblica la loro affiliazione alla massoneria, arriva il duro commento del Grande Oriente d’Italia.  «In Sicilia è stata scritta una pagina nera per la democrazia e la libertà d’associazione nel nostro Paese. La legge approvata dall’Ars è qualcosa di mostruoso sul piano giuridico e morale. Si tratta di un provvedimento molto grave e pericoloso, perché viola norme costituzionali ed europee e mina palesemente alla base la libertà di ogni individuo»,  dice il Gran Maestro Steano Bisi, che parla di atto discriminatorio e cita la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che nel 2007 aveva condannato lo Stato Italiano, dando ragione al ricorso presentato dal Goi nei confronti di una legge del Friuli Venezia Giulia. «Stavolta la Sicilia – prosegue – ha voluto superare ogni limite. Il Goi percorrerà tutte le vie legali necessarie perché un simile provvedimento venga rimosso».

Inizialmente pensata soltanto per i parlamentari regionali, la norma, presentata da Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia, è stata estesa grazie a un emendamento del M5S anche al presidente della Regione, agli assessori regionali, ai sindaci, ai consiglieri, agli assessori comunali e ai consiglieri di circoscrizione.

In tutta la Regione, secondo una relazione della commissione nazionale antimafia, sono 7.819 gli iscritti alle Logge, dei quali 5.209 fanno parte del Grande Oriente d’Italia, 1.285 della Gran Loggia d’Italia, 1.267 della Gran Loggia Regolare d’Italia e 58 della Serenissima Gran Loggia d’Italia. La commissione ha inoltre rivelato la presenza di circa 190 iscritti che sono coinvolti in vicende processuali o in procedimenti di prevenzione, giudiziari o amministrativi. Il numero tiene conto solo di affiliati alle prese con reati di mafia. Sono quindi esclusi gli indagati, gli imputati o i condannati per altre azioni illecite.

 E a Messina?  In una città in cui grembiulini, squadra e compasso hanno trovato terreno fertile, i liberi muratori sono circa 500. Gli adepti fanno parte soprattutto del Grande Oriente d’Italia, che ha undici logge a Messina, due a Barcellona Pozzo di Gotto e una ciascuna a Taormina e Torrenova.

Qui l’inchiesta di Lettera Emme sulle “officine” di città e provincia. 

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