Con la morte di Cino Tortorella, spentosi oggi, resta a Messina l’ultimo testimone vivente delle origini dello “Zecchino d’oro”, la gara canora organizzata dall’Antoniano di Bologna sin dal 1959: si tratta di Peppino Mazzullo, classe 1926, divenuto famoso per aver inventato, dato voce e movenze a Toto Gigio nel 1961, il pupazzo-star protagonista delle scene televisive e anche di cartoni animati per mezzo secolo.

Allo Zecchino d’Oro, però, Mazzullo partecipava in carne e ossa, interpretando Richetto, lo scolaro eternamente bocciato che duettava con Mago Zurlì tra una canzone e l’altra. Un personaggio che diventò popolarissimo, diventando protagonista anche di un quattordicinale a lui dedicato.

Dal 2004, Mazzullo è ritornato nella natia Santo Stefano Briga, dove aveva mosso i primi passi come attore, dando vita al Piccolissimo Teatro di Messina, all’interno del quale dirige la Scuola di teatro comico e drammatico.

Ogni anno, a Messina, le selezioni dello “Zecchino” erano un vero e proprio rito che si consumava sui teleschermi delle televisioni private. Instancabile protagonista al pianoforte, armato di pazienza e grande amore per la musica, era il compianto maestro Carletto Scuderi, che accompagnava i bambini provando a rendere meno disastrose alcune interpretazioni.

A vincere lo “Zecchino d’oro”, nel 2015, è stata la messinese Greta Caracciolo, di Gioisa Marea, con “Prendi un’emozione”.

 

 

 

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