La Fiera si rifà il look: ecco i padiglioni che saranno recuperati

MESSINA. “L’esigenza di effettuare le verifiche strutturali presso alcuni dei padiglioni dell’ex Quartiere Fieristico di Messina scaturisce dallo stato manutentivo e di conservazione dei manufatti, dovuto al prolungato inutilizzo, che nel tempo può aver provocato il progressivo degrado delle strutture portanti fino a comprometterne la stabilità, con potenziali situazioni di pericolo”.

In attesa che da Roma si prenda una decisione sulla titolarità dell’area, che il Comune reclama soprattutto da quando l’Autorità portuale di Messina passerà sotto la giurisdizione di Gioia Tauro nel Sistema portuale del Tirreno meridionale, l’ente di via Vittorio Emanuele ha deciso di rifare il look alla Fiera, tentando di capire, con un incarico ad hoc, cosa dev’essere slavato e cosa non può esserlo.

Sulla carta, la situazione sembra facile. E invece no. A fare il punto della situazione è la Soprintendenza, che ha diviso i padiglioni in sottoposti “a restauro architettonico”, a “risanamento conservativo e manutenzione anche straordinaria, con tutti gli adeguamenti richiesti dalle leggi vigenti”, ma ha anche disposto che cinque strutture debbano “essere demolite recuperandone i volumi per la successiva ricostruzione secondo le esigenze funzionali”.

Su quali padiglioni interverrà l’Autorità portuale, e per farci cosa? Si avvierà innanzitutto una procedura di affidamento di incarico per un servizio di verifica strutturale per l’individuazione degli interventi.

I padiglioni 2, 12 e 13, 14 e 15 e il portale di ingresso saranno sottoposti a restauro dato il valore architettonico e lo stato di conservazione. “A breve saranno avviati i relativi lavori”, scrivono dall’Autorità portuale.

Combinati un po’ peggio, invece, i padiglioni 1, 1A, 2b, 3b, 3, 4, 5, 6, 9 e 11, per i quali sarà necessario un risanamento conservativo e manutenzione straordinaria.

Per i padiglioni 8, 16, 18, 7A e 7B, invece la sorte è segnata. Demolizione e ricostruzione.