PALERMO. Dopo le polemiche roventi delle scorse settimane, a poche ore dall’arrivo in Sicilia di Matteo Salvini, finisce nuovamente nella bufera l’assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà. Il motivo? Un articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano su una poesia, contenuta in un libro nel 2001, sulle SS di Adolf Hitler, definiti “monaci dell’onore” (“Guerrieri della luce generati da padre antico e dalla madre terra”).

Immediate le polemiche, con vari esponenti politici che chiedono le dimissioni dell’assessore. Fra questi anche Marianna Caronia della Lega: «Salvini deve intervenire. Mi aspetto che la Lega chiarisca se l’autore di tali abominevoli espressioni possa rimanere al suo posto».

Durissimi i 5 Stelle: «Ex massone, leghista e, a quanto pare ora, pure cantore delle SS di Hitler. Certo, l’assessorato ai Beni culturali e all’identità siciliana non poteva trovare mani peggiori di quelle dell’assessore Samonà cui essere affidato. Se quanto riportato dal Fatto Quotidiano sull’ultimo, contestatissimo, acquisto della giunta di governo regionale dovesse risultare vero, Musumeci avrebbe solo due cose da fare: chiedere innanzitutto scusa alle vittime del nazismo e un secondo dopo rimuovere Samonà. Questa è la classica goccia che fa traboccare il vaso della decenza, già, per la verità, abbondantemente ricolmo. Abbiamo avuto – affermano i deputati all’Ars – il dispiacere di leggere solo i versi riportati dalla testata e tanto ci basta per rimanere sconcertati. Lo stesso ci aspettiamo da Musumeci, visto che persino rappresentanti della Lega all’Ars hanno chiesto ai vertici del partito di Salvini di prendere le distanze dall’assessore. Il resto dovrebbe essere consequenziale: revoca immediata della delega».

Dello stesso tenore il Presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava: «Un giovanotto che scrive versi in onore delle Schutz Staffeln, ovvero le SS, va curato. Il presidente Musumeci, fascista mai pentito, invece se l’è scelto come assessore alla cultura. Lo avevamo scritto due settimane fa e lo ripetiamo: Alberto Samona, massone in sonno ed esegeta mai pentito di Delle Chiaie, va rispedito a casa a studiare la storia. Oppure Musumeci cambi nome all’Assessorato: non più “all’identità siciliana” ma “alla difesa della razza”». A intervenire, fra i tanti, anche il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo.

Non è tardata ad arrivare la replica dello stesso Samonà, affidata a un post su Facebook: «Leggo un articolo su “Il fatto quotidiano” di oggi (ieri, ndr) che mi dipinge come una sorta di pericoloso post-nazista dei miei anni giovanili. Premesso che il nazismo è stato un orrore della storia e va condannato senza appello, è fin troppo facile creare “scoop” quando non vi è alcuno “scoop”. Nell’articolo, pubblicato nell’edizione odierna de “il fatto quotidiano”, infatti, si fa riferimento a un libro di poesie pubblicato circa vent’anni fa, nel quale avevo inserito, a mo’ di elenco, una carrellata di esempi che in varie epoche storiche avevano rappresentato espressioni diverse di riferimenti storici legati a tematiche esoteriche o metafisiche. Un libro, peraltro, che non aveva niente a che vedere con la politica. Fra questi esempi ce n’era uno sul cosiddetto “nazismo esoterico”. Nello stesso testo, però, vi erano poesie che parlavano di Islam, del mago britannico Aleister Crowley, di spiritualità “New Age” anni settanta, di paganesimo antico, di magia, del mistico francese Louis de Saint Martin e di altri svariati esempi, narrati sempre quali testimonianze storiche relative a quel tipo di dinamica. Nell’articolo odierno, invece, si decontestualizza, facendo sembrare ciò che non è, dando l’impressione di simpatie politiche del sottoscritto che non esistono. Si parla, fra l’altro, come a fare dei paragoni (e dare patenti di presentabilità) fra Samonà buoni e Samonà cattivi, del Memoriale italiano di Auschwitz, fatto realizzare dall’Aned e dipinto a fine anni settanta da Pupino Samonà, artista comunista molto sensibile al tema della deportazione. Giusto per fugare ogni dubbio su come la penso e sulla mia storia personale, mi preme ricordare, che – cosa che ovviamente l’articolo non scrive – nel gennaio 2009 in occasione della Giornata della Memoria, su impulso dell’Aned. associazione dei Deportati, insieme, fra gli altri, a Dario Fo tenemmo una conferenza all’Accademia di Brera a Milanoper lanciare una petizione proprio per scongiurare la demolizione del Memoriale, il suo spostamento dal campo di Auschwitz e la cancellazione della memoria. Purtroppo, la mobilitazione non sortì l’effetto sperato e il Memoriale in ricordo dei deportati italiani fu smontato, nel silenzio della quasi totalità dei cosiddetti intellettuali siciliani e di gran parte della sinistra politica. Qualche anno dopo, nel 2015 – ma anche di questo nell’articolo non si fa alcun riferimento – sono stato proprio io a moderare la grande giornata di studio sulla presenza storica degli Ebrei in Sicilia, promossa dall’associazione “Elisabeth de Rothschild”, che di certo non può essere sospettata di simpatie neonaziste. Preannuncio, inoltre, che come assessorato stiamo lavorando, su mio impulso, a una grande mostra, pensata come un viaggio nella storia, nella società e nella psiche, sulla necessità di abbattere i muri associati all’idea di separazione, di “ghetto”. Una mostra con 27 artisti, per lo più di provenienza israeliana. Tutto questo, per dire che c’è chi prova ad aggrapparsi a tutto pur di delegittimare l’azione che sto svolgendo quale assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana.  Che pena…».

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