MESSINA. E’ iniziata, con la recinzione dell’area di cantiere, la demolizione dell’area ex Seaflight, il 18 marzo consegnata nelle mani del commissario straordinario Leonardo Santoro da parte del Demanio marittimo, dopo la battaglia legale al termine della quale il Tar ha rigettato il ricorso del privato interessato all’area. I lavori sono stati consegnati il 16 maggio, e saranno eseguiti dall’impresa A&C Fratelli Calà di Tortorici, costeranno quasi 124mila euro (importo contrattuale poco meno di 78mila euro, importo a base d’asta 111.516 euro, oneri per la sicurezza da dodicimila euro) e dovranno essere ultimati il 12 luglio, in piena stagione estiva, con un “tempo utile” di 65 giorni. Non è ancora chiaro cosa sorgerà al posto dell’ex cantiere navale (lunedi mattina sarà pubblicato un approfondimento su LetteraEmme), e sull’opportunità di abbattere un reperto di archeologia industriale, invece che riqualificarlo, si sta animando un feroce dibattito cittadino, anche in vista delle amministrative del 12 giugno: Barbara Bisazza, architetta e assessora designata dal candidato sindaco Gino Sturniolo, si è dichiarata fortemente contraria, così come il candidato del centrodestra Maurizio Croce, che sull’argomento si è espresso piuttosto nettamente venerdi, presentando un progetto di riqualificazione complessiva della riviera di Faro che prevedeva, nell’ex cantiere navale, strutture sportive e per il tempo libero, sia coperte che all’aperto: nel frattempo, la parte libera dell’area demaniale dell’ex Seaflight si è trasformata nel consueto parcheggio (non autorizzato) all’arrivo delle prime belle giornate.

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