MESSINA. Non solo non è vero che di incendi a Messina “non ne parla nessuno”, ma addirittura a mappare gli incendi di Messina ci ha pensato persino la Nasa, l’agenzia spaziale statunitense. Le immagini di una settimana di fuoco a Messina sono finiti nel database del progetto della Commissione Europea, chiamato Copernicus, “gli occhi dell’Europa sulla terra”. Una delle funzioni del progetto è quella di monitorare gli incendi, e ha rilevato, e rivelato, questo: dal 30 giugno, data dell’incendio di Spartà e Calamona, a metà della scorsa settimana, in cui il fuoco sembrava non dare tregue alle colline dietro i viali Giostra e Annunziata, Messina è stata interessata da ben 131 incendi, che hanno colpito una superficie totale di sedici chilometri quadrati (1610 ettari).

In arancione gli incendi della scorsa settimana, in giallo quelli precedenti

 

Sono molti o sono pochi? Sono molti: benché non in assoluto, riportati agli ultimi quindici anni, 131 incendi sono un numero alto, praticamente il più alto dal 2011 (e ancora la stagione “calda” è ancora all’inizio). E così pure la superficie percorsa dal fuoco, che si avvicina pericolosamente al “record” negativo del 2007, anno in cui gli incendi sono stati ben 307 e gli ettari di superficie percorsa dal fuoco quasi duemila.

anno, numero di incendi registrati, superficie (in ettari) percorsa dal fuoco

 

Ad essere maggiormente colpita dal fuoco è stata la porzione di territorio che dall’Annunziata e da Giostra si inerpica sui colli San Rizzo fino ad arrivare a Portella Castanea. Una superficie di 577 ettari grossolanamente calcolata  dai satelliti, quindi includendo strade, case e piccole aree che all’interno della marcoarea non sono state toccate dalle fiamme. Nonostante l’entità degli incendi, non si sono registrati feriti, e le case non sono state interessate dal fuoco. Un bel risultato, frutto del lavoro assolutamente impeccabile da parte di Vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile, considerando l’incidenza degli episodi registrati e l’ampiezza del fronte di fiamma.

L’area percorsa dal fuoco, e la localizzazione dei singoli incendi tra Giostra, l’Annunziata e Portella

 

Anche la zona sud non è stata risparmiata dagli incendi. Tre macrozone, in particolare: 58 ettari bruciati a Zafferia il 7 luglio, 157 a santo Stefano e 133 a Pezzolo tra il 10 ed il 12 luglio. Anche qui, le fiamme hanno divorato pressoché solo macchia mediterranea, non arrivando a toccare i centri abitati.

L’area percorsa dal fuoco, e la localizzazione dei singoli incendi tra Zafferia, Santo Stefano e Pezzolo

 

Quindici giorni fa, ad inaugurare la stagione di fuoco messinese, è stato il vasto rogo che da Spartà ha lambito Santo Saba: un fronte di fuoco di tre o quattro km, composto da molti focolai d’incendio (più numerosi di quelli che hanno interessato Giostra, Annunziata e Portella per quattro giorni), che si sono accesi a poca distanza l’uno dall’altro, sia di spazio che di tempo: nel giro di qualche ora, dalla collina di Massa San Giorgio e Massa Santa Lucia alla spiaggia, è bruciato pressoché tutto, mentre le abitazioni sono rimaste miracolosamente illese e non si è registrato alcun danno alle persone.  In totale, nel pomeriggio del 30 giugno, sono andati in fumo 537 ettari.

Ultimo, il rogo tra la collina sopra Pace e Curcuraci, con caratteristiche diverse rispetto agli altri: due soli incendi, ma molto vasti. Il primo l’8 luglio, il secondo il 12, hanno bruciato 148 ettari di superficie. Anche qui, molta paura ma nessun danno a persone o cose.

L’area percorsa dal fuoco, e la localizzazione dei singoli incendi tra Spartà, le Masse e Pace

 

Questa del 2017, quindi, si avvia a diventare l’estate più “calda” da quindici anni a questa parte, seconda solo al devastante 2007. La comparazione, poi, svela un particolare interessante. Praticamente tutte le aree colpite dagli incendi negli ultimi quindici giorni, sono state già percorse dal fuoco, e bruciate, nel 2007: un particolare abbastanza significativo su quanto fatto negli anni in tema di prevenzione. Molto poco. E l’autunno, e con esso le piogge, sono alle porte.

La fonte dei dati è il progetto “Copernicus” della Commissione Europea. Il programma specifico si chiama EFFIS (European Forest Fire Information system, sistema d’informazione europeo sugli incendi boschivi), e si avvale del sistema di monitoraggio degli incendi della Nasa chiamato FIRMS (Fire Information for Resource Management System, informazioni sugli incendi per il sistema di gestione delle risorse). A monitorare i fuochi, sono due sistemi: il sensore “Modis”, installato a bordo dei satelliti “Terra” e “Aqua”, e quello VIIRS, installato a bordo di un satellite lanciato in orbita da Nasa e progetto spaziale finlandese, in partnership: Dei due sistemi, il Viirs è più accurato, consentendo una risoluzione spaziale a 375 metri, mentre il Modis si ferma a un km.

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Andrea Borruso
Andrea Borruso
18 Luglio 2017 22:03

Caro Ale,
stanno uscendo le mappe della classificazione della gravità degli incendi (https://goo.gl/cZTs8T) e ci anche quelle di Messina. Un esempio: https://goo.gl/hRHt1T

Baci