MESSINA. Il consigliere comunale del Pd di Messina Alessandro Russo vuol vederci chiaro sulle nomine fiduciarie effettuate dall’amministrazione comunale, a cui ha inviato una nota in cui chiede che a vigilare sia il responsabile anticorruzione del comune di Messina.

“In merito ai recenti conferimenti di incarichi legali effettuati dalla Giunta Municipale di Messina, in rappresentanza dell’Ente per giudizi pendenti che lo vedono coinvolto e spesso esposto per rischi finanziari molto preoccupanti, è stata mia cura presentare una formale richiesta al Responsabile del contrasto alla corruzione, nella persona della Segretaria Generale, tesa a verificare che tutte le nomine legali effettuate dalla Giunta non presentino situazioni di potenziale rischio di conflitto di interessi e di compromissione dell’imparzialità dell’affidamento – così come prevedono le norme che disciplinano questa tipologia di nomine fiduciarie”, scrive il consigliere.

“Tale richiesta si rende necessaria per verificare che sussistano per queste tipologie di nomine i requisiti di terzietà dell’amministrazione soprattutto per fatti e circostanze che potrebbero veder coinvolti esponenti della Giunta nelle loro attività professionali fuori da quelle amministrative pro tempore. E’ bene sottolineare infatti, anche solo per evidenti e fin troppo chiare ragioni di opportunità, che attività professionali che potrebbero vedere coinvolti – o che avrebbero potuto vedere anche in passato coinvolti – membri della Giunta non espongano il Comune a decisioni che rischierebbero di incidere sul principio di buon andamento e di imparzialità della pubblica amministrazione”, continua la nota.

“E’ stato pertanto richiesto che venga verificata, per ogni nomina fiduciaria eseguita dalla Giunta, l’avvenuta sottoscrizione e produzione da parte dei professionisti incaricati della mancata sussistenza di conflitti di interesse o di inopportunità in relazione alle nomine eseguite dalla Giunta per conto del Comune. Tale richiesta, che riveste carattere di urgenza, alla luce di nomine che desterebbero – se verificate comunque legittime – seri motivi di opportunità”, conclude Alessandro Russo.

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