MESSINA. Il sindaco Cateno De Luca lo aveva detto in diretta, martedi 27, facendo un mea culpa: “Chiedo scusa se ancora per una parte di queste misure la liquidazione non è arrivata ma nell’ordinanza che ho fatto c’è stata l’accelerazione e quindi in ogni caso noi le abbiamo previste e stiamo pagando“, aveva dichiarato, annunciando la seconda family card, ma ammettendo che ancora si deve finire di pagare la prima (a qualcuno degli esercenti che hanno accettato la card) e parte del rimborso delle utenze di marzo, aprile e maggio.

Circostanza confermata sia dalla relazione del dirigente ai Servizi sociali Salvatore De Francesco, due settimane fa, che da una più recente determina del segretario generale Rossana Carrubba che ha per oggetto “Individuazione personale da mobilitare al dipartimento Servizi alla Persona e alle Imprese per ottimizzare le procedure amministrative, contabili e di rendicontazione dell’attività inerente la Family Card”.

La delibera di giunta di qualche giorni fa, che programma le misure di sostegno economico alle famiglie per la seconda ondata di Covid-19, fa espresso mandato alla segreteria generale di procedere “alla costituzione di gruppi di lavoro con trasferimento di personale appartenente a diversi dipartimenti per velocizzare le procedure amministrative inerenti le misure di sostegno socio-economiche atte a promuovere la capacità di risposta alla crisi”.

Secondo la delibera, con le misure adottate con le misure di sostegno economico della scorsa primavera, “sono state raggiunte 11.433 famiglie per un importo già liquidato di € 7.383.951,86 con una percentuale pari al 76,40% sul totale di € 8.008.219,79“.

Di chi è la responsabilità dei ritardi? Secondo De Francesco, che relaziona di “450 posizioni a favore degli esercenti che hanno accettato la family card” liquidate dal 29 aprile al 9 ottobre, di cui 423 approvate e 33 in redazione., parte della colpa dei ritardi si deve agli stessi esercenti: “i mandati da parte del dipartimento finanziario vengono evasi in ordine cronologico, ma spesso gli esercenti hanno trasmesso e continuano a trasmettere rendicontazioni anzichè mensili, come da prassi, per periodi non definiti (7 giorni, 10 giorni, 15 giorni)”, per i quali è stato necessario un controllo per evitare sovrapposizioni di voucher e rimborsi non dovuti, ha spiegato il dirigente.

Da parte sua, il Comune non è stato comunque celerissimo: per il rimborso utenze (6221 domande, “tutte liquidate”, scrive De Francesco, che però in qualche rigo dopo, nella sua relazione, parla di “4697 richieste evase) ci sono cinque determine di liquidazione: la prima è del 26 giugno, poi una al mese fino al 13 ottobre.

Per la seconda family card sono previsti quattro milioni e duecentomila euro per aiuti alimentari e di prima necessità prevedendo, in aggiunta ai beni alimentari e di prima necessità già individuati, la possibilità di acquisto di pasti preparati da asporto previa selezione degli esercenti da convenzionare e nel limite massimo del 50% del valore del singolo buono erogato, ricavati da una nuova rimodulazione del Pon Metro, con l’inserimento di una nuova azione.

 

 

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