PALERMO. «Abbiamo messo la Regione nelle migliori condizioni possibili per salvare le ex Province e risolvere una situazione che si protrae ormai dalla fine del 2012 a causa del cosiddetto prelievo forzoso che ha portato gli enti intermedi, lasciati per anni allo sbando, a un passo dal default. Adesso spetta agli assessori Gaetano Armao e Bernadette Grasso portare a compimento il nostro lavoro e ripartire in maniera equa i finanziamenti in base alle specifiche necessità di ciascun ente, a partire da Palazzo dei Leoni».

Parole dei deputati regionali del M5s Valentina Zafarana e Antonio De Luca in merito alla situazione delle Città metropolitane siciliane dopo l’approvazione da parte del Governo nazionale di un apposito intervento normativo per evitarne il dissesto, con la conseguente erogazione di 150 milioni di euro alla Regione. 

«Nel corso delle riunioni all’assessorato degli Enti locali – spiegano i pentastellati – è stata discussa una bozza di decreto relativa alla ripartizione delle risorse che ha destato parecchie perplessità sul fronte sindacale, soprattutto per ciò che riguarda la Città metropolitana di Messina. Entrambi gli assessori, con i quali ci siamo confrontati più volte, ci hanno informato della loro intenzione di mettere l’ex Provincia regionale nelle condizioni per chiudere i bilanci e noi vogliamo dare loro credito. D’altronde sarebbe paradossale se dopo l’impegno profuso a Roma, l’Ente non riuscisse “a salvarsi” per un paio di milioni».

«In questi mesi – proseguono – ci abbiamo sempre “messo la faccia”,  confrontandoci più volte con i lavoratori e riuscendo a reperire già a giugno la copertura finanziaria per salvare le ex Province, con qualche mese d’anticipo rispetto a quanto previsto dall’accordo Stato-Regione siglato a dicembre del 2018 (perfezionato poi con l’addendum di maggio). Grossa parte del merito va al sottosegretario Alessio Villarosa, che ha lavorato sodo per garantire la necessaria continuità nella funzionalità degli Enti e per tutelare i dipendenti. È stato un vero e proprio percorso ad ostacoli, sia per l’oggettiva complessità della vicenda, a fronte del grosso deficit che si è accumulato negli anni, sia per le continue strumentalizzazioni politiche: in questi mesi abbiamo assistito a dimissioni-farsa, a dipendenti messi illegittimamente in ferie forzate, scioperi della fame improvvisati, balletti di cifre e strategici “dietrofront” sulle soluzioni da adottare, come nel caso dell’utilizzo delle risorse del “Fondo di sviluppo e coesione”. In tutto questo teatrino – concludono – siamo riusciti a portare a casa il miglior risultato possibile, scongiurando conseguenze disastrose su dipendenti e cittadini. Abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati e il nostro ruolo, in questa specifica fase, si è esaurito. Continueremo ovviamente a interessarci della vicenda, ma non intendiamo interferire in alcun modo nelle trattativa fra Enti locali e Regione, nell’auspicio che si proceda nell’immediato con lo stanziamento delle risorse, senza perdere ulteriore tempo».

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