MESSINA. “E’ concepibile e responsabile passare dal coprifuoco alle diciotto, dalle multe per inosservanza delle determinazioni sindacali, anche a chi usciva a prendere una boccata d’aria sotto casa o si recava sulla spiaggia deserta antistante la propria dimora, dal “vi ordino di stare a casa perché il coronavirus è nell’aria”, dai droni che avrebbero dovuto inseguirci e localizzarci, all’indiscriminato liberi tutti ed alla anarchia più totale senza controlli da parte delle varie forze dell’ordine per fare rispettare le regole fatte a tutela della salute di tutti i cittadini?”. Questa la domanda che il Comitato Civico “Centro Storico Vivibile” (Gruppo “Rispetto Messina”) ha posto all’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca, al Prefetto Maria Carmela Librizzi, al Questore e, per quanto di loro competenza, alle altre Autorità Sanitarie.

“Con la ripresa delle attività degli esercizi commerciali sono stati riaperti anche alcuni dei locali situati nel centro storico della città nella zona della movida, quali lounge bar e locali che somministrano di bevande alcoliche – si legge sul comunicato – Ma le modalità di tale riapertura, in alcune aree come via Cardines e le stradine limitrofe, si sono svolte senza il rispetto delle disposizioni minime sulla sicurezza personale e dei relativi protocolli previsti. Ciò senza che vi siano stati i controlli necessari per impedire gli assembramenti e la possibilità di diffusione del contagio”.

“Si è così verificata la reiterazione del rituale autolesionista da parte dei frequentatori di tali locali del ‘binge drinking’ che per il suo svolgimento porta alla riduzione delle distanze e ad una pericolosa prossimità promiscua, dato il momento particolare che stiamo vivendo tutti come collettività – spiega il gruppo “Rispetto Messina” – Ciò senza utilizzo delle mascherine e del rispetto del distanziamento sociale e con la creazione di assembramenti che si sono protratti con schiamazzi fino alle quattro ed oltre di mattina, a causa anche della assurda e incomprensibile mancata previsione in tutti i decreti e le ordinanze emesse di un orario di chiusura dei vari locali”.

“Purtroppo, il virus non è volato via con lo Scirocco ed a causa di soggetti asintomatici e paucisintomatici potrebbe diffondersi se non vengono rispettate le misure previste e questa domanda, auspicandoci risposte esaustive, la rivolgiamo al Sindaco ed alla sua Amministrazione, al Prefetto, al Questore e, per quanto di loro competenza, alle altre Autorità Sanitarie”, concludono.

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