MESSINA. Si vota per il nuovo rettore dell’università di Messina. Urne aperte dalle 8 alle 20 di oggi, mentre lo spoglio è previsto dalle 8 di domani. Sono previste tre votazioni in tutto, qualora non si dovesse raggiungere la soglia di legge. Per il primo turno, quello di oggi, il risultato sarà valido se le preferenze dell’uno o dell’altro raggiungeranno la maggioranza assoluta (ovvero il 50% più uno) degli aventi diritto.

Sono in tutto 27 mila i votanti ma non tutti hanno lo stesso peso elettorale: se voteranno tutti, il voto degli studenti varrà 67 preferenze. Stessa cosa per gli amministrativi, la cui proporzione è più favorevole di quella degli studenti.

Il peso principale è distribuito tra i docenti universitari. Saranno loro a decidere il prossimo rettore. Se oggi si raggiungerà il quorum previsto, ovvero 666 preferenze tra gli aventi diritto, verrà proclamato il nuovo rettore. Altrimenti si tornerà a votare il 27 marzo, con le stesse modalità ma con una soglia differente: questa volta basterà la maggioranza assoluta dei votanti. Se neanche in questo caso verrà raggiunto il numero base, sarebbe prevista una terza votazione, che consiste in un ballottaggio. In questo caso i candidati sono già due, ma sarà eletto chi ha preso più preferenze senza soglia. Le previsioni nei corridoi sono che già da oggi si raggiungerà il quorum previsto con l’effetto che domani verrà affidata la guida dell’ateneo peloritano ad uno dei candidati.

Il grande favorito è Salvatore Cuzzocrea, il farmacologo che dalla sua parte ha ufficialmente 10 dipartimenti su 12. È il numero che fa prevedere un raggiungimento del quorum già dal primo turno. Un plebiscito per il figlio di Diego Cuzzocrea, già rettore dell’Ateneo, eletto per ben due volte, costretto poi alle dimissioni anticipate. In queste settimane di campagna elettorale ha fatto discutere un titolo di studi di Savatore Cuzzocrea: si tratta di una seconda laurea in Medicina e chirurgia ottenuta a Tirana. Un titolo elencato nel curriculum vitae dove viene menzionata Tor Vergata, e non a caso: si tratta, infatti, di un corso di laurea condiviso da entrambe le Università, quella di Tirana e quella di Roma, con lo stesso valore, quindi, sia che si sia frequentato in un posto che nell’altro (nel caso di Cuzzocrea a Tirana).

Dall’altro lato Francesco Stagno D’Alcontres il chirurgo plastico ed ex deputato per molte legislature con Forza Italia, che conta solo due dipartimenti. Uno è il suo: è infatti capo del dipartimento di patologia umana dell’adulto. Oltre il suo anche il dipartimento guidato da Domenico Cucinotta di Medicina clinica e sperimentale.

L’elezione di oggi potrebbe però presentare qualche sorpresa, se non nel risultato – e questo lo si esclude – perlomeno sulla sostanza del plebiscito a favore di Cuzzocrea: non sono pochi i mal di pancia all’interno dell’Università per quella che è stata vissuta da più di qualcuno come una campagna elettorale “interna” un po’ aggressiva. Così come potrebbe mostrarsi un po’ meno compatto il peso di Pietro Navarra, rettore dimissionario in vista delle Politiche, il cui risultato elettorale è stato tuttavia inferiore alle aspettative: 24.474 voti, ma il neo deputato del Pd se ne aspettava perlomeno il doppio.

 

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