MESSINA. “Ma vi fa schifo avere un sindaco che non è pulrindagato e pluriarrestato?”. E’ un Dino Bramanti diverso quello della prima conferenza stampa dopo l’ufficializzazione, ieri, del ballottaggio con Cateno Dre Luca. Un risultato personale non soddisfacentissimo (dieci punti percentuali e novemila voti in meno rispetto alle liste) hanno costretto il candidato del centrodestra a cambiare strategia. E dopo aver subito con signorilità, Bramanti si rimbocca le maniche della camicia e inizia a menare fendenti.

“Vi deluderò perchè non farò show, non farò la ballerina e non dirò cazzate, ma non mi spaventerò a dire le cose vere. Io sono e sarò il sindaco di tutti”, è il concetto, condito da un linguaggio molto meno ingessato, che non lesina in dialetto e “maleparole”, e soprattutto prende di mira frontalmente lo sfidante, Cateno De Luca, senza mai nominarlo, ma riferendosi a lui come “pulrindagato e pluriarrestato”.

“Se non sarà sindaco, io lascerò di Messina, ve lo anticipo. Non posso aspettarmi, da messinese, il casinò, o sopportare la pecora a piazza Duomo”, ha sintetizzato. Poi un’autocritica: “Forse non ho avuto la forza, la convinzione e la lucidità di trasmettere alla città il nuovo metodo Messina. Ecco perchè mi vedrete cambiato da qui in avanti”.

Dal punto di vista delle proposte, non c’è nulla di nuovo rispetto al programma conosciuto già da settimane. ma questa non è l’occasione per parlare di proposte: e infatti, oltre alla nuova immagine più belligerante, Bramanti parla di principi ispiratori. Il primo dei quali, ripetuto più volte, è la partecipazione. Che, a sorpresa, riguarda anche uno dei cardini del centrodestra in generale: il ponte sullo Stretto, in relazione al quale rilancia l’idea del referendum. “Deve essere un progetto partecipato, dovete decidere voi: noi ovviamente lo vogliamo, lo vogliono a Palermo e se lo vorranno anche a Roma e a Berlino si farà, ma soprattutto devono volerlo i messinesi. E se non lo vorranno si  vaglieranno altre strade”, ha spiegato piuttosto sorprendentemente l’ex direttore scientifico dell’Irccs, dimostrando così una notevole conoscenza dei disagi dell’insularità.

Un leggero accenno agli assessori (I prossimi saranno politici, i primi quattro hanno rappresentanto le forze vive e la società civile, poi la conclusione con una battuta. “Il prossimo sindaco dovrà essere sano di fisico, ma soprattutto di mente”.

A stretto giro di posta non poteva non arrivare la replica da parte di De Luca, che in questi giorni nei tre comizi serali su Bramanti ha maramaldeggiato pesantemente. “lo invito confronto e ricordi quando parla di me che sono stato sempre assolto. Oggi il suo tentativo di imitarmi oggi in conferenza stampa è stato mal riuscito: noi rappresentiamo volontà popolare, lui non può indossare un abito che non gli appartiene”

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