MESSINA. “Non tradiremo la nostra identità e visione: noi siamo qui, sempre e per sempre, dalla stessa parte”. Dopo la sconfitta elettorale alle amministrative, il movimento Cambiamo Messina dal Basso analizza in un comunicato l’esito del voto, facendo autocritica sugli errori commessi in questi 5 anni e ringraziando i tanti cittadini che hanno sostenuto il loro progetto di cambiamento. Non mancano i riferimenti a Bramanti e a De Luca, protagonisti del ballottaggio del 24 giugno, né la voglia di proseguire, fuori dai Palazzi, la battaglia intrapresa nel 2013, “per una città più giusta, più democratica e più coraggiosa”.
Di seguito il comunicato integrale:
Abbiamo vissuto una campagna elettorale bella, fatta di piazze, ideali, affetti; sapevamo fosse dura, ma, in fondo, avevamo più consapevolezza: perché noi, dal 2013, non ci siamo mai fermati.
I vissuti di questi giorni sono molteplici: delusione, sconforto, paura per il futuro di questa città; necessità di ragionare ancora più a fondo sui nostri limiti ed errori; indignazione per una politica sporca, che ha subito 5 anni fa un duro colpo ma non è morta; bisogno di rilanciare, ripartire, non disperdere la bellezza coltivata in questi anni e il patrimonio non solo di voti, ma di stima, fiducia, gratitudine che abbiamo seminato e raccolto.
Non possiamo non constatare con amarezza enorme come la maggior parte degli elettori abbiano scelto il vecchio Sistema, quello che questa città l’ha messa in ginocchio, e un “nuovo” di protesta, che fa puzza di marcio e trasuda distruttivitá. Non possiamo non essere basiti di fronte a meccanismi loschi, oscuri, che dopo la Matassa speravamo divenissero indigeribili agli occhi della città. Non possiamo non provare un senso di vuoto sapendo che dentro quel Palazzo non ci sarà chi, nonostante i mille limiti, ha fatto irrompere una politica bella, fresca, appassionata, limpida e più (anche se non abbastanza) partecipativa.
Non possiamo neanche, però, non analizzare i limiti dell’amministrazione che abbiamo sostenuto e, soprattutto, i nostri. La prima troppo spesso chiusa nel Palazzo e poco attenta a dedicare le necessarie energie alla comunicazione e al contatto col territorio, e il Movimento, per anni colpevolmente assorbito dal complesso rapporto col Palazzo e spesso poco capace di esaltare fino in fondo la propria autonomia e creatività.
Soprattutto, oggi, non possiamo non dire un grazie immenso, sincero, profondo, a tutte e tutti coloro che ci hanno messo la faccia: chi ci ha sostenuto in mille modi e chi ha scelto di candidarsi al Comune e alle Circoscrizioni, mettendoci tempo, energia, proposte, ideali: grazie davvero per la linfa testarda e per quella fresca e nuova, GRAZIE!
Oggi siamo qui. Elettoralmente sconfitti ma già pronti a nuove sfide. Non smetteremo di fare Politica, anzi, ne faremo di più, fuori dal Palazzo e nelle maglie di una città complessa ma piena di energie potenziali, che attendono frementi di essere liberate e messe insieme. Soprattutto, non smetteremo di costruire la nostra comunità, umana prima ancora che politica, con una storia e con il desiderio di aprire le proprie braccia a tutte e tutti coloro che credono in una città più giusta, più democratica, più coraggiosa.
In questi giorni abbiamo ricevuto centinaia di messaggi, telefonate e discorsi. Abbiamo ascoltato sconforto, ma anche ammirazione e gratitudine, e richiesta di non mollare. Ci è stato anche chiesto cosa fare di fronte alle varie opzioni del ballottaggio.
Ci è stato domandato quale fosse, secondo noi, il male minore; se ci fosse una strategia per impedire che il vecchio Sistema tornasse al potere; se fosse giusto andare comunque a votare. Alcuni ci hanno detto che proprio non se la sentono, e vogliono esercitare, restando a casa, la loro ribellione e protesta; altri ci hanno detto che voteranno scheda bianca; altri ancora vogliono dare un messaggio simbolico: votare ancora una volta Accorinti, o scrivere qualcosa che rompa l’asfittica dicotomia tra due scelte entrambe indigeribili; altri ancora ci hanno detto che, turandosi il naso, stanno valutando se votare uno dei due, in maniera strategica.
Siamo certi che la coscienza di ciascuna e ciascuno di noi, farà optare per la miglior scelta, sapendo che, qualsiasi cosa sceglieremo, la cosa certa è che non tradiremo la nostra identità e visione: noi siamo qui, sempre e per sempre, dalla stessa parte.
E visto che mai come questa volta …“semu a mari”…vi invitiamo domenica 24 mattina al Pilone dalle 11 alle 13: per stare insieme, per discutere della nostra identità e visione: noi siamo qui, sempre e per sempre, dalla stessa parte.