MESSINA. La serata trascorsa a pregare, lo spoglio, le vittorie a valanga in quasi tutte le sezioni, quindi la “presa di Palazzo Zanca”, quanlche ora di riposo e poi ritorno al Comune per la prima riunione operativa con il segretario generale, e fine mattinata alla Città metropolitana. Sono state concitate, le prime ore di Cateno De Luca da sindaco di Messina,  ruolo conquistato  con 47.835 voti e una percentuale del 65,28; mentre l’altro candidato del ballottaggio, Dino Bramanti ha ottenuto 25.442 voti con il 34,72 per cento. Si tratta dello scarto più consistente tra il primo e il secondo candidato nei diversi ballottaggi in Italia.

I primi atti, subito dopo lo spoglio, hanno messo in chiaro i rapporti tra “stato e chiesa” dell’amministrazione De Luca: molto, molto stretti. Prima ha deposto una corona di fiori ai piedi della statua della Madonna in via Immacolata di Marmo dove si è inginocchiato recitando una preghiera, poi si é poi recato in piazza Unione Europea dove ha deposto una seconda corona di fiori ai piedi del monumento ai caduti, quindi ha fatto un discorso di ringraziamento sotto Palazzo Zanca iniziato recitando un Padre Nostro insieme ai cittadini.

Poi, con accanto la moglie Giusy Gregorio e i due figli, Gabriele e Verdiana, ha salito le scale di Palazzo Zanca ed è entrato nel salone delle Bandiere. Qui ha presentato la squadra degli assessori: Salvatore Mondello, che avrà le deleghe alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, edilizia e mobilità – pianificazione urbana e programmi complessi – risanamento e rivitalizzazione urbana; Dafne Musolino,   Contenzioso–attivià produttive e promozionali (Agricoltura, Pesca, Artigianato, Industria, Commercio, Turismo, brand Messina)–Politiche del lavoro–rapporti con il consiglio comunale–rifiuti ed ambiente; Carlotta Previti, Piano strategico–Smart City–risorse idriche ed energetiche– individuazione e programmazione fondi extra comunali; Massimiliano Minutoli, Manutenzione beni e servizi– Cimiteri–Arredo urbano e pubblico –Acquario e dimora per gli animali –Protezione civile –Sicurezza sui luoghi di lavoro –pronto intervento; Alessandra Calafiore, Politiche sociali e delle pari opportunità–rapporti con il consiglio comunale–politiche agroalimentari, politiche della salute-baratto amministrativo-bķanca del tempo; Giuseppe Scattareggia, attività sportive –politiche giovanili– spettacolo e tempo libero– antichi mestieri e tradizioni popolari–rapporti con la comunità e i comitati civici alla valorizzazione della nostra Tradizione Popolare; Roberto Vincenzo Trimarchi, Pubblica istruzione-formazione-cultura. De Luca manterrà le deleghe a: Risorse Umane e Polizia Municipale-Finanze, patrimonio, partecipate e programmazione economica-riorganizzazione assetto amministrativo e dei servizi municipali-Ponte sullo Stretto di Messina-antichi mestieri e tradizioni popolari-Casinò dei Peloritani.
Qualche ora di riposo, poi di nuovo a Palazzo Zanca per una riunione operativa. Queste le prime parole: “E’ una grande vittoria contro la casta, le consorterie e le lobby politiche che hanno governato la città negli ultimi trent’anni. È stata una vittoria dei cittadini che hanno detto basta a questo sistema di potere che ha messo in ginocchio Messina, inizia ora una nuova stagione politico amministrativa”.
De Luca è l’unico sindaco in Italia, insieme a Giacomo Tranchida, neo sindaco di Trapani, ad aver guidato tre città diverse. De Luca, infatti, prima di Messina è stato sindaco di Fiumedinisi dal 2003 al 2011 e sindaco di Santa Teresa Di Riva dal 2012 al 2017. Ora lascerà anche il posto di deputato regionale conquistato lo scorso novembre e gli subentrerà Danilo Lo Giudice, anche lui esponente e fondatore di Sicilia Vera nonché attuale sindaco di Santa Teresa di Riva.
“È stata una campagna elettorale esaltante – sottolinea De Luca – iniziata l’uno aprile del 2017 e nella quale, in più di 800 incontri, comizi, appuntamenti e convegni, mi sono confrontato con la gente, che ha dimostrato di apprezzare il mio programma e le mie idee per far rinascere questa città. E’ stata per me un’esperienza politica e di vita unica, e sono grato a Messina per avermi fatto vivere emozioni e momenti che non dimenticherò mai. Sono grato per il loro atto di eroicità ai 191 candidati delle sei liste al Consiglio comunale che hanno sostenuto la mia candidatura a sindaco di Messina. Ringrazio in particolare la mia famiglia, mia moglie e miei figli, che mi hanno sempre trasmesso grande forza e mi hanno supportato e sopportato anche nei momenti più difficili. Ringrazio i cittadini che mi hanno seguito nei diversi incontri con attenzione e dedizione, questa vittoria è la vittoria della città che non si rassegna e pretende riscatto. Ringrazio anche il mio staff per gli enormi sacrifici e per la grande abnegazione che ha dimostrato in questa campagna elettorale. Ringrazio anche gli altri candidati a sindaco, tra i quali Dino Bramanti, con il quale ho affrontato questo ballottaggio. Terminata la campagna elettorale, per me sono ormai concluse definitivamente tutte le polemiche politiche e personali, e spero che ognuno possa dare, nel suo campo, il proprio contributo per cambiare il volto della città. Lo stesso vale per la stampa con la quale ci sarà, sono sicuro, rispetto e stima reciproca, ognuno nel suo ruolo. Affido la mia azione amministrativa per i prossimi 5 anni alla Madonna della Lettera, patrona di Messina, affinché mi guidi in questa complicata esperienza amministrativa, e sia vicina come sempre alla nostra comunità. Sarò il sindaco di tutti, sarò sempre aperto alle istanze, ai consigli e ai suggerimenti dei cittadini, da me troverete sempre le porte aperte. Chiederò a tutto il Consiglio comunale di firmare con me un vero e proprio contratto per Messina per lavorare insieme per il bene della città, e far diventare Messina bella, protagonista e produttiva. Sono convinto che inizialmente ci saranno momenti difficili per cercare di riorganizzare la macchina amministrativa del Comune e mettere i conti a posto; tuttavia, sono certo, che poi Messina potrà diventare di nuovo una città dove poter garantire una concreta prospettiva per i nostri giovani. La mia discesa in campo è nata proprio per loro, non voglio più che intere generazioni debbano lasciare la città, non voglio che i miei figli e quelli degli altri debbano partire e andare via, non per libera scelta, ma perché costretti. La mia è la vera vittoria della società civile, i vecchi partiti del Centrodestra hanno fallito come gli altri, la loro sconfitta è quella di una classe politica che non ha saputo rigenerarsi e staccarsi da certe lobby economico finanziarie. Inizia un nuovo periodo di speranza per la città, con me Messina tornerà a far sentire la propria voce a Palermo e Roma, non saremo più la ‘città babba’, ma protagonista. Cercherò soprattutto – conclude De Luca – di produrre fatti, non parole, ricordo sempre cosa diceva anche Don Luigi Sturzo quando affermava convinto che ‘il primo canone dell’arte politica sia essere franco e fuggire dall’infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso’. In alto i cuori, da oggi io sono voi, e voi siete me. Insieme faremo rinascere Messina”.
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