MESSINA. «L’esperienza amministrativa targata De Luca, al netto di sorprese, viste le dimissioni presentate dal primo cittadino, si avvia alla conclusione consegnando un risultato analogo ad altre amministrazioni passate sul tema, rappresentato dalla mancata attuazione del decentramento amministrativo». Esordisce così il consigliere della Terza Municipalità Alessandro Cacciotto, che da anni invoca l’attuazione di un vero decentramento amministrativo.

«Il Sindaco, già a partire dalla sua campagna elettorale – scrive in un comunicato  stampa – non aveva mai fatto mistero di non “credere” nel ruolo delle Municipalità e nonostante sia stato “sfornato” l’11 dicembre del 2019 con delibera consiliare il nuovo regolamento sul decentramento funzionale, nulla è mutato se non il cambio di denominazione da Circoscrizione a Municipalità. Purtroppo – dichiara l’esponente di Fratelli d’Italia – anche questa amministrazione ha perso una grande occasione, che è quella di riconoscere la giusta dignità politica a un organismo democraticamente eletto dai cittadini, previsto dalla legge, appunto le Circoscrizioni o Municipalità, che altro non vorrebbero che il riconoscimento del proprio ruolo. In particolare la mancanza di autonome risorse costituisce il vero punto nevralgico della Municipalità e nonostante ciò, a dispetto di quanto a volte si possa pensare, i consiglieri di Municipalità sono sempre sul campo, sulla strada, tra la gente, come delle sentinelle del territorio, cercando, con le difficoltà legate appunto anche all’assenza di un decentramento, di tentare di risolvere le più disparate situazioni».
«L’auspicio è dunque che quanto prima le Municipalità siano dotate di autonome risorse economiche per poter meglio affrontare i problemi del territorio in autonomia», conclude Cacciotto, che come già fatto in passato chiama in causa il caso Montemare, “per il quale l’iter del referendum, dopo la nomina di un Commissario ad Acta sembra essere in stand by, da un ricorso presentato al TAR dall’amministrazione comunale”.
«Un fatto, quello della volontà di creare un nuovo Comune staccandosi da Messina, di non poco conto e che dovrebbe chiamare tutti gli addetti ai lavori ad una profonda riflessione».
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