MESSINA. La crisi idrica che attanaglia Messina si sposta sempre più dal nocciolo della questione, e diventa sempre più un terreno di scontro politico. Dopo un po’ di giorni di sberle, seguenti ad una circolare della Regione Siciliana che sosteneva che a luglio a Messina non ci fosse carenza d’acqua (sulla base di dati forniti dall’Amam per il periodo di giugno), in cui l’amministrazione era stata oggetto di un fuoco incrociato di tutte le forze politiche di opposizione, a rispondere sono stati i vertici comunali, provinciali e regionali di Sud chiama Nord.
Bersaglio privilegiato, citato rispettivamente da Nino Carreri, Melangela Scolaro e Danilo Lo Giudice (e anche dal deputato regionale Pippo Lombardo, che annuncia un’interrogazione parlamentare e chiede audizione in commissione) è il governo regionale di Renato Schifani, “reo” di non aver concesso a Messina, date le premesse di erogazione regolare, di stornare parte dell’acqua di Fiumefreddo da uso irriguo a utilizzo potabile per la città.
Lo Giudice ha parlato di “gravi ritardi e inefficienze nella gestione della situazione, una mancanza di visione che ha aggravato le difficoltà per la popolazione e l’agricoltura”, mentre Carreri, coordinatore cittadino, si rivolge ad Antonio Barbera di Forza Italia (“Sembra non aver contezza della grave condizione di crisi idrica che sta colpendo l’intera regione”, scrive dopo il comunicato dell’esponente del centrodestra), cogliendo l’occasione per attaccare Schifani, di Forza Italia anche lui. Melangela Scolaro invece prende di mira Dafne Musolino, senatrice di Italia viva ed ex assessora con Cateno De Luca e Federico Basile, che sulla questione dell’emergenza idrica ha sin da subito utilizzato la mazza chiodata contro l’amministrazione. “Ha sollevato critiche sul bypass di Taormina con Siciliacque e, adesso, con le osservazioni sulla nota del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti. Su ogni questione sollevata, sia il sindaco Basile che Cateno De Luca, l’hanno invitata al confronto, ma la Senatrice ha sistematicamente rifiutato preferendo i social”, ha affermato Scolaro.