PALERMO. La bocciatura di due emendamenti al voto della finanziaria, da parte della maggioranza che ha votato contro la proposta del suo stesso governo, e contrasti in seno alla giunta potrebbero spingere il governatore a rassegnare le sue dimissioni questo pomeriggio alle 18 durante la seduta d’Aula dedicata alla finanziaria.

Arriva come un fulmine a ciel sereno la minaccia di dimissioni del presidente della Regione Nello Musumeci che, dopo la convocazione d’urgenza di una riunione della Giunta regionale, a mezzogiorno, ancora in corso, ha annunciato di voler lasciare Palazzo d’Orleans. Ieri l’aula ha bocciato due emendamenti, un’articolo per adottare il “modello Portogallo” per le agevolazioni fiscali delle imprese che vogliono investire sul territorio, l’altro per la rateizzazione del debito di 2 miliardi e mezzo della Regione spalmandolo su un mutuo trentennale.

Il pugno di ferro da parte del Presidente riguarda anche l’adozione in aula di una riforma al sistema di voto segreto contro cui Musumeci si è scagliato ieri. Il governatore ha intenzione di proporre una norma che ne limiti al massimo l’applicazione per evitare “imboscate”. La circostanza della minaccia di dimissioni è stata confermata dal deputato regionale Franco De Domenico, che non si è sbilanciato riguardo l’esito delle dimissioni.

A questo si aggiungono divergenze in seno alla Giunta con i suoi stessi Assessori: al termine della convocazione della Giunta, Musumeci sarà in aula, alle 18, e lì potrebbe annunciare le sue dimissioni.

L’annuncio, seppur velato di dimissioni, potrebbe essere una tattica per ricompattare il centrodestra e la sua maggioranza di governo, che si sono dimostrati in questi mesi ondivaghi e riottosi.

Voci di corridoio, le stesse che davano per certe le sue dimissioni, ora riportano di un passo indietro dopo la consultazione con i suoi Assessori che è comunque ancora in corso.

In aggiornamento 

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