MESSINA. «Il prelievo forzoso alle ex province è un “regalo” dei governi del PD, nazionale e regionale, camuffato da “tagli” alle spese, che di fatto ha trasformato le ex province siciliane in esattori delle tasse per conto del governo nazionale, costringendole a versare centinaia di milioni e mettendo in crisi servizi ed occupazione».

Il gruppo politico Cambiamo Messina dal basso interviene in merito alla questione della Città metropolitana attribuendo la questione a una gestione più ampia delle e province e invita il primo cittadino a dimettersi. Cateno De Luca, dopo la messa in ferie della maggior parte dei dipendenti di Palazzo dei Leoni, incontrerà oggi alle 10 la stampa per chiarire ulteriormente la sua posizione.

«Una scelta politica devastante, targata Renzi e Crocetta, che è stata contrastata da inutili e roboanti iniziative dei politici dell’ex opposizione, oggi maggioranza, a livello regionale e nazionale, come ad esempio l’Assessore regionale agli enti locali Grasso che dichiarava lo scorso anno azioni incisive sul governo nazionale, o i 5stelle che preannunciavano a fine 2018 aiuti del Governo nazionale alla Sicilia. Senza dimenticare il Governo Musumeci che in questi giorni ha la faccia tosta di indire le elezioni delle nuove province per il 30 giugno, senza prima avere risolto il problema delle risorse, del personale e soprattutto del senso stesso delle ex province», prosegue il movimento.
«E cosa fa contro tutto questo il Sindaco della città metropolitana di Messina? Semplice: fa pagare ai lavoratori le colpe della politica, di certa politica, mettendo in ferie forzate la quasi totalità dei dipendenti bloccando, di fatto, i servizi. Troppo comodo! Ma perchè il Sindaco metropolitano non ha il coraggio di fare un’azione politica forte dimettendosi da subito e risparmiandoci il solito giochino delle dimissioni minacciate? Noi, come sempre, siamo dalla parte dei lavoratori e dei cittadini che domani non ci staranno ad essere buttati fuori dal palazzo della provincia, come minaccia di fare il novello “buttafuori” Sindaco Metropolitano. Riteniamo che a pagare non debbano essere i lavoratori, che rivendicano giustamente il diritto di andare a lavoro, bensì quella politica che, con scelte demagogiche e tagli ai finanziamenti, ha messo in ginocchio i nostri territori», concludono.
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