MESSINA. “L’ attuale allarmante situazione priva la Città Metropolitana delle risorse proprie con obbligo di riservarle per intero allo Stato (per il 2017 il concorso finanziario al Bilancio statale complessivo è pari a 28 milioni di Euro) al punto da non poter garantire la stabilità finanziaria dell’Ente, sia per l’anno in corso che per i successivi esercizi, nè potere finanziare le funzioni proprie delle ex Province”. Dopo il commissario Filippo Romano, anche Renato Accorinti, il sindaco metropolitano, suona le campane a morto per la Città metropolitana.

Il 14 agosto, Romano aveva convocato una conferenza stampa per spiegare l’atto di indirizzo con cui invitava Accorinti ad avviare le procedure per il default dell’ente. Oggi, da parte del sindaco metropolitano, la conferma di quell’atto di indirizzo. “Saranno esperite, pertanto, tutte le possibili azioni volte ad evitare che lo stato di crisi finanziaria  diventi irreversibile, atteso che la data ultima di approvazione del Bilancio per l’esercizio in corso è quella del 30/9/2017, nella consapevolezza che il dissesto finanziario non è il rimedio per potere risanare questo Ente, considerato che le cause dello stesso sarebbero da attribuire ad una scellerata riforma delle province siciliane ed alla insostenibilità del prelevamento forzoso di risorse da destinare al Bilancio statale, entrambe le condizioni pesantemente vincolanti il percorso di risanamento che, con immutata situazione, non potrà concretamente compiersi. Ciò’ nonostante, qualora non dovessero intervenire condizioni significativamente modificative della situazione finanziaria di questo Ente, entro i termini utili per l’approvazione del Bilancio preventivo 2017, il sottoscritto si impegna a proporre l’adozione della deliberazione di cui all’art.246 del T.U.E.L”.

Ieri era stato il turno delle polemiche. prima lq Cisl, che aveva tuonato contro il commissario Romano accusandolo di “fuga in avanti” e di avere adottato un atto di competenza di Accorinti in qualità di sindaco metropolitano, invitandolo ad intervenire: Accorinti lo ha fatto, è intervenuto e si è trovato in accordo con Romano. Anche il deputato regionale di Forza Italia Santi Formica, in queste settimana particolarmente attivo, ha avuto da ridire, ma dal punto di vista procedurale. “Sarebbe il primo Ente Italiano a “fallire” pur non avendo debiti”, ha dichiarato il deputato, aggiungendo che “E’necessario verificare a quanto effettivamente ammontano le spese cosiddette incomprimibili che non consentirebbero “l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili”: il punto lo ha spiegato abbondantemente Romano in conferenza stampa: su 32 milioni di bilancio, trenta sono assorbiti dal personale, e con due milioni di dotazione non si va avanti. la soluzione? Per Formica “la Regione Siciliana dovrà intervenire sostenendo, anche dal punto di vista finanziario, tutti gli Enti intermedi che in questi anni sono stati totalmente dimenticati ed abbandonati”

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