Le giostre messinesi e quel London Eye senza Calcinculo

 

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Quando il 31 dicembre 1999 l’allora premier inglese Tony Blair inaugurò Il London Eye (Occhio di Londra), anche noto come Millennium Wheel (Ruota del Millennio), in un tripudio di invidia da parte di tutto il mondo, il messinese pensava: Tutto qui? Tuttu stu buddellu pi na giushra?”.

Tutto già visto, da queste parti. Da un bel po’ di tempo prima, tra l’altro. Effettivamente, da almeno trent’anni bastava recarsi alla Fiera in prossimità di agosto per assistere a presidenti di Regione, poi sindaci, poi assessori, poi consiglieri comunali, poi consiglieri di quartiere (poi basta, dato che lentamente la Fiera è caduta in una inesorabile spirale di bassa fortuna), tagliare il nastro tricolore e dare l’avvio alle “giocarelle” che per quindici giorni allietavano la campionaria. Che, rispetto alla ruota panoramica situata sulla riva sud del Tamigi tra il Ponte di Westminster e l’Hungerford Bridge, poteva vantare il Tagadà e persino il Calcinculo, e l’impagabile possibilità di entrarci “a ufo”, scavalcando dal muro degli imbarcaderi.

 

Il London Eye

 

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