“De André canta De André”, Cristiano reinterpreta Fabrizio

 

 

“Benedetto Croce diceva che fino all’età dei diciotto anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi, rimangono a scriverle due categorie di persone: i poeti e i cretini. E quindi io precauzionalmente preferirei considerarmi un cantautore”.

 

Sembra ieri. Eppure sono trascorsi 18 anni dalla morte di Fabrizio De André, uno dei più grandi cantautori del ‘900, stroncato da un tumore fulminante nel dicembre del 1999 ad appena 59 anni. Di simpatie anarchiche, libertarie e pacifiste, il “Faber” è stato il cantore degli emarginati e dei ribelli, delle prostitute e dei reietti. Un genio e un poeta – anche se a lui non piaceva definirsi così – che in pochi hanno potuto ascoltare in concerto, anche per via della sua riluttanza ad esibirsi dal vivo. Per tutti coloro che con le sue canzoni ci sono cresciuti, ma anche per i tanti giovani che si sono persi – loro malgrado – una delle pagine più belle della musica italiana, questa sera, alle 21, al Teatro “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto, va in scena un evento imperdibile, con il concerto “De André canta De André”, in cui il figlio Cristiano reinterpreterà i grandi classici del padre. L’evento, unica tappa in Sicilia, fa parte dell’attesissimo tour 2017 organizzato dalla Concerto Music.

«“De André canta De André” è “un progetto che mi ha permesso e mi permette di portare avanti l’eredità artistica di mio padre – racconta Cristiano – caratterizzandola però con nuovi arrangiamenti che possano esprimere la mia personalità musicale e allo stesso tempo donino un nuovo vestito alle opere, una mia impronta. Mi auguro che così facendo la poesia di mio padre possa arrivare a toccare le anime più giovani, a coinvolgere anche chi non ascolta la canzone prettamente d’autore». 

 

 

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